Numerosi i commenti di associazioni, politici e rappresentanti istituzionali alla notizia del trasferimento del materiale dal centro Enea a Gioia de Colle.
Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, si è messo in contatto con i competenti uffici governativi per avere ragguagli in merito.
“Il senso dello Stato – commenta De Filippo – mi spinge a credere che se le notizie dovessero trovare effettivo compimento il Ministero dell’Interno e della Difesa avranno avuto i loro buoni motivi per agire e chiediamo che ce le spieghino in tempi rapidissimi.
Ma episodi come questi, con il mancato coinvolgimento dei territori interessati potrebbero minare quel rapporto di trasparenza e collaborazione tra diversi livelli dello Stato indispensabile per gestire una questione delicata come quella delle scorie nucleari, rischiando di riaprire la vecchia ferita di Scanzano”.
“Il Movimento 5 Stelle chiederà immediatamente al ministro degli Interni e al ministro della Difesa spiegazioni su questo schieramento di forze dell’ordine, circa 300 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, avvenuto alle 3,10 di questa notte, per scortare, sembrerebbe, un “travaso” di materiale radioattivo dal centro Itrec in Trisaia di Rotondella all’aeroporto militare di Gioia del Colle. Contenuti e destinazione ignoti”.
Così Il portavoce al Senato della Repubblica per il M5S, Vito Petrocelli in merito alla notizia diffusasi lunedì mattina.
“I ministri della Difesa e dell’Interno – ribadisce il portavoce al Senato, Petrocelli – devono dare risposte immediate al territorio e ai cittadini e non ci sarà segreto militare che tenga perché la gente ha il diritto di sapere cosa accade nel luogo dove vive, per esercitare il diritto all’essere informati, ma anche al potersi regolare e difendere di conseguenza.
Ai ministri chiederemo anche cosa è stato spostato da Rotondella e dove e come è stato trasferito, perché se sono state spostate le barre di Elk River devono aver obbligatoriamente usato i cask, contenitori specifici per materiale di terza categoria.
E chiederemo, se sono state spostate in tutta fretta le barre di Elk River, che queste non tornino più in Basilicata”.
“È in gioco la salute della gente e quella dell’economia del territorio – ribadisce Petrocelli – che è già compromessa per la pubblicità negativa che il centro Itrec di Rotondella “irradia” in quanto tale e a prescindere dai rischi di contaminazione che si potrebbero verificare.
Ed è in gioco il buon nome del territorio, motivo per cui informo che al più presto chiederò un incontro all’ambasciatore americano a Roma per trattare la restituzione agli Usa delle loro barre “lucane” di Elk River, favore che hanno già fatto ai centri Itrec di Trino Vercellese e di Saluggio.
Perché non anche a Rotondella?”.
Sulla vicenda interviene anche il deputato Cosimo Latronico (Pdl) che ha presentato un’interrogazione urgente per “conoscere informazioni su quanto si apprende da numerosi organi di stampa sul trasferimento di materiale nucleare dal centro di Trisaia attraverso voli aerei militari”.
“Un’operazione, che sarebbe avvenuta – commenta Latronico – su copertura di centinaia di agenti di pubblica sicurezza, e che preoccupa per l’allarme che queste notizie determinano nell’opinione pubblica, ma soprattutto per la riservatezza con cui sarebbe stata pianificata senza alcun coinvolgimento delle autonomie locali.
Si tratta di conoscere quale materiale nucleare sia stato trasferito e per quali ragioni, come siano state garantiti gli standard di sicurezza nelle procedure di prelievo e di trasporto di materiale radioattivo, quali autorità di governo abbiano valutato ed autorizzato la complessa operazione”.
Infine i sindaci dei Comuni di Rotondella, Nova Siri e Policoro hanno congiuntamente inviato a Sua Eccellenza il Prefetto di Matera, Luigi Pizzi un telegramma al fine di essere informati, con urgenza, in merito a quanto presuntivamente consumato questa notte: spostamento di materiale nucleare dall’impianto Itrec di Rotondella verso Gioia del Colle.
Gli stessi riferiscono di sentirsi piccati per quanto accaduto in quanto l’operazione in parola ancorché svolta senza alcun tipo di coinvolgimento e di informazione, ha destato e desta preoccupazione nella popolazione tutta dei paesi contermini.
Desta sconcerto e biasimo tutta la modalità applicata all’intera operazione – laddove confermata – e si è chiesto al Prefetto di intercedere presso i livelli superiori di governo e presso le società interessate, Sogin ed Enea al fine di avere garanzie di trasparenza nei confronti della materia nucleare che questa volta appaiono francamente elusi.