Il Consiglio di Stato “boccia” il Bonus Idrocarburi lucano

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L’estate è il mese delle amare sorprese per gli automobilisti lucani.

Nel 2011, nel mese di Luglio, il Tar Lazio bloccava l’erogazione del Bonus Idrocarburi per i patentati della Basilicata interrompendo, in quell’occasione per pochi mesi, il sogno di avere uno sconto sui carburanti come ricompensa per le attività estrattive ospitate in regione.

La questione si sbloccò e i soldi arrivarono; ma adesso ci pensa il Consiglio di Stato a spegnere nuovamente le attese.

E il motivo è sempre lo stesso: il ricorso presentato dalla Regione Veneto per poter ottenere, anch’essa, i benefici delle royalties petrolifere non come luogo di estrazioni dal sottosuolo ma poiché ospita un rigassificatore.

In prima istanza alle richieste venete si erano opposti i Ministeri dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo Economico, tanto che i patentati lucani hanno potuto ricevere, con qualche mese di ritardo, due tranches del bonus, la prima di 100,70 euro e la seconda di 140,25 euro.

Adesso la doccia fredda, proprio a pochi giorni dalla scadenza della presentazioni per la domanda per ottenere il beneficio da parte di maggiorenni, neo patentati e nuovi residenti in Basilicata.

Un’amara sorpresa per i lucani, che si aspettavano un terzo versamento che, secondo i primi calcoli, avrebbe dovuto essere ben più consistente poiché ammontante a quasi duecento euro.

Invece adesso, salvo sorprese, bisognerà dividere la somma del fondo, circa 79 milioni di euro di cui 70 provenienti dalle royalties versate allo Stato dalle compagnie petrolifere Eni e Shell per l’estrazione del petrolio in Val d’Agri, tra le regioni che ospitano i rigassificatori, non solo il Veneto ma anche la Liguria e, a breve, la Toscana ovvero territori che non ottengono somme o benefici economici da attività di estrazioni di sostanze minerarie.

Una vera e propria beffa poiché adesso i patentati lucani dovranno dividere le royalties ottenute solo dal petrolio lucano, compensazione a danni ambientali di sicuro superiori a quelli delle altre regioni beneficiarie.

E sulla questione intervengono, con una nota, i parlamentari azzurri Guido Viceconte e Cosimo Latronico, che del Bonus Idrocarburi ai lucani avevano fatto un cavallo di battaglia in diverse campagne elettorali.

“Una decisione inspiegabile quella del Consiglio di Stato – si legge nella nota – che contrasta con il principio di realtà: possono i cittadini lucani finanziare,con le attività petrolifere che si svolgono sul proprio territorio con impatti ambientali  di sicuro rilievo, gli impianti di gassificazione che dovrebbero essere a carico delle imprese che li esercitano.

Abbiamo chiesto al governo per il tramite del sottosegretario allo Sviluppo economico,  Simona Vicari, di assumere tempestivamente le iniziative necessarie per chiarire questo grande equivoco su cui si è costruita la decisione del Consiglio di Stato e difendere il diritto di oltre 300 mila lucani.

Il senso dell’art 45 della legge 99/2009 è chiaro ed è quello di destinare un tre per cento delle royalties per ridurre il prezzo dei carburanti a favore delle popolazioni che insistono sui territori interessati da impianti idrominerari.

Confidiamo che la questione si chiarisca definitivamente ed il diritto dei lucani ad avere un vantaggio sul prezzo dei carburanti”.

 

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