Ancora una volta il Metapontino si trova a far fronte ai danni subiti a causa di un alluvione.
Non delle bombe d’ acqua questa volta, ma una pioggia costante che per tutto l’arco di una giornata ha nuovamente sommerso il Metapontino di acqua e fango.
Il ciclone Nettuno, è arrivato come da previsione ed ha fatto sentire e vedere a tutti la sua furia.
Sottopassaggi allagati, strade inondate e chiuse al traffico, fiume in piena che hanno esondato, canali di bonifica che non hanno retto la violenza dell’acqua ed hanno messo nuovamente in luce l’intera fragilità di un territorio che va salvaguardato e messo in sicurezza.
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Centinaia le segnalazioni giunte alla sala operativa della protezione Protezione civile, 150 le famiglie sfollate.
Ma è il settore agricolo quello più colpito, con danni che secondo le prime stime ammontano a diversi milioni di euro.
E intanto sono iniziate le operazioni di scarico automatico della diga di San Giuliano a Matera che domenica ha invasato oltre 30 milioni di metri cubi di acqua, raggiungendo il livello di piena.
L’attivazione degli scarichi automatici consentirà il deflusso a valle dell’acqua che non può essere trattenuta dalla diga.
Un’operazione che la Protezione civile della Regione sta monitorando e in costante contatto con le Prefetture, le Province di Matera e Taranto, i Comuni a valle della diga e il Centro funzionale della Puglia.
Intanto a scopo precauzionale le scuole rimarranno rimarono chiuse a Pisticci, Montalbano Jonico e Bernalda mentre martedì riapriranno a Policoro dove sono stati effettuati i sopralluoghi agli edifici.
E mentre il mondo politico chiede ancora una volta lo stato di calamità per i nostri territori, rimane alta l’allerta per possibili precipitazioni che potrebbero arrivare nuovamente sul nostro territorio nei prossimi giorni.