“Dopo la decisione assunta dal governo e poi dal Parlamento con l’approvazione del cd Dl sulla Spending review e che ha comportato la soppressione in Basilicata della Provincia di Matera, credo che la questione del futuro assetto territoriale e dell’organizzazione territoriale amministrativa e politica non possa essere ridotta a una questione tra Potenza e Matera”.
E’ quanto di legge in una nota diffusa dal coordinatore provinciale materano di Fli, Pasquale Di Lorenzo.
“A Matera sta nascendo nell’opinione pubblica un’idea, non certamente nuova, di percorrere una prospettiva coraggiosa: cogliere l’occasione formale della soppressione dell’ente Provincia per proporre una nuova strada di riorganizzazione territoriale guardando ai territori contigui, omogenei, culturalmente ed economicamente, sicuramente più vicini della Puglia”. Aggiunge Di Lorenzo: “Oggi il “sistema politico –regionale- capoluogo” lucano non sarà più in grado di tenere unito un territorio così vasto, così differente e lontano tra di loro.
Le potenzialità frenate e sacrificate sull’altare di una identità regionale, ammesso che mai sia esistita, del Materano e del Metapontino soprattutto sono sotto gli occhi di tutti”.
“Ci auguriamo che un dibattito serio ed un confronto nasca da subito – sostiene il coordinatore materano di Fli – nella società civile, e autenticamente politica, metapontina e materana e non venga ridotta ad una mera, inutile e rassegnata trovata di ingegneria costituzionale inventata da qualche nostro attuale governante regionale”.
“Le questioni sono molto più serie ed importanti.
Se il DL in questione, avesse introdotto (così come per l’articolo relativo alla costituzione delle Città metropolitane) la possibilità per i Comuni di deliberare liberamente la propria adesione ad una provincia piuttosto che ad un’altra, sicuramente si sarebbe aperto un dibattito su di una scelta ed un coinvolgimento diretto di ogni popolazione comunale, che invece oggi rischia di essere soffocato ed ignorato dalle decisioni sulle ipotesi di accorpamento. Certo la Costituzione al secondo comma dell’ art 132 lascia e non da oggi – conclude Di Lorenzo – comunque la facoltà di dibattere e scegliere ai metapontini, ai materani, a tutti.
Potrebbe essere una strada da non scartare a priori né da demonizzare superficialmente”.