Davvero un’estate da dimenticare sul fronte incendi in Basilicata.
Diverse migliaia gli ettari di territorio boschivo, di macchia mediterranea ed altro andati in fumo.
Soltanto in agro di Pisticci un incendio di dimensioni notevoli lo scorso fine settimana ha bruciato oltre mille ettari di vegetazione.
Gli incendi, in Basilicata come in altre regioni soprattutto del meridione d’Italia, hanno provocato danni enormi non soltanto alle tante aziende agricole coinvolte, in primis zootecniche, ma danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi che assorbono anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici.
Nei boschi distrutti dal fuoco saranno impedite per anni anche attività come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, o di natura hobbistica come la raccolta di funghi.
La superficie forestale della nostra regione conta ben 355.409 ettari, un terzo della superficie totale, un patrimonio anche economico da salvaguardare con misure appropriate.
Vanno bene e sono necessarie le misure urgenti, ancorché tempestive ed efficaci, legate allo spegnimento degli incendi e dei focolai da un lato, e alle misure di sostegno alle persone ed alle aziende colpite a vario titolo dall’altro, ma è soprattutto nella direzione della prevenzione che la politica deve concentrare tutti gli sforzi.
Il Presidente sezionale della Coldiretti di Pisticci Franco Vitelli afferma che “ciò che è accaduto nel nostro comprensorio impone politiche adeguate per contrastare l’allontanamento dalle campagne e per valorizzare quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.
Un utilizzo economicamente efficiente della biomassa legnosa lucana potrebbe portare a risultati anche dal punto di vista della tutela attiva del bosco contro gli incendi e alla prevenzione di frane e alluvioni.”
Il Presidente della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto aggiunge che “gli enti territoriali devono emanare provvedimenti e bandi volti a sostenere la corretta gestione del patrimonio boschivo rilanciando l’importante ruolo degli imprenditori agricoli nella difesa dello stesso attraverso il pascolamento degli animali, la pulizia del sottobosco, le fasce tagliafuoco, ecc.
Le superfici forestali hanno valenze territoriali, sociali e paesaggistiche, e potranno contribuire anche al raggiungimento degli obiettivi del Piano d’Azione Nazionale al 2020, fornendo biomassa ottenuta con metodi sostenibili (sia nella produzione che nel taglio) nell’ambito di una filiera sostenibile.
Tra le biomasse spicca il ruolo dei prodotti legnosi, che dovranno coprire il 44 per cento dei consumi di fonti rinnovabili e il 58 per cento dei consumi di calore totale.”