Una lunga notte di eventi ha concluso l’estate policorese.
Si tratta della Notte dei Colori, manifestazione fortemente voluta dall’amministrazione comunale di Policoro, organizzata in collaborazione con la locale Pro Loco e con l’associazione “La Mela di Odessa”.
Si è voluto ripescare la formula della Notte Bianca, cambiandole denominazione: un tipo di intrattenimento che, nato nelle capitali Parigi e Roma, ha avuto grande diffusione all’inizio degli anni Duemila (a Policoro ne sono state organizzate già due, nel 2006 e nel 2007, entrambe sotto l’amministrazione del sindaco Serafino Di Sanza) diventando, per città e comuni più o meno grandi, l’evento clou dell’estate.
Questo fino a pochi anni fa, poi si è preferito scegliere altri tipi di eventi, come accaduto anche a Roma, spesso a causa delle difficoltà organizzative e di gestione di una manifestazione complessa e di lunga durata.
Una nottata di spettacoli ed emozioni, come è stato a Policoro sabato scorso, con tanta gente per strada, negozi aperti fino all’una di notte e diversi palchi montati tra i Giardini Murati e piazza Padre Minozzi.
L’amministrazione comunale ha voluto coinvolgere tutta la città: si è iniziato dal quartiere Secondo Piano di Zona, con l’intitolazione di una piazza al cavalier Nicola Montesano.
Una scelta che ha suscitato qualche polemica, visto che la piazza era già stata dedicata a Banesti, la cittadina rumena con cui Policoro è gemellata dal 2006, nel ricordo dell’archeologo Dinu Adamesteanu, scopritore di Heraclea.
Proprio qui il sindaco Leone ha annunciato che il 2013 sarà dedicato allo studioso rumeno, con una serie di manifestazioni per il centenario della sua nascita.
Poi i Giardini Murati, con la folla delle grandi occasioni per “Sogno di una notte … a quel Paese”, lo spettacolo teatralizzante di Colobraro, grande successo di quest’estate, per una volta in trasferta fuori dai vicoli e le piazze del piccolo centro sinnico.
Pubblico numerosissimo anche per Leonardo Manera, comico della scuderia di Zelig, che abbiamo incontrato a fine spettacolo.
La serata si è avviata a conclusione con la musica: a salire sul palco di piazza Padre Minozzi Alberto Bertoli, figlio del compianto Pierangelo, insieme al gruppo “I Giullari”, per un concerto che ha ripercorso i grandi successi della canzone italiana.
Infine, alle due di notte, l’evento più atteso, soprattutto dai giovani amanti del rock: l’esibizione dei Marlene Kuntz, gruppo alternative rock, per parecchi anni band di culto di un pubblico ristretto ma affezionatissimo, prima di farsi apprezzare anche da una platea più vasta con grandi successi capaci di scalare le hit e la partecipazione all’ultimo festival di Sanremo.
Proprio il sound intenso del gruppo piemontese ha scaldato il pubblico policorese fin quasi all’alba, dando l’appuntamento alla prossima edizione della Notte dei Colori.
Ci risiamo. Perche’ spendere tanti soldi per queste serate lunghe ed estenuanti. A Policoro non ci sono solo giovani, anzi il contrario eppure si continua a fare questa serata onnicomprensiva. Non si puo’ scegliere di dividerla in 4 serate?sono rientrato a casa sginito sabato e non ho visto praticamente nulla. Ai giardini tanta gente e poca visibilita’, Manera l’ho visto per meta’ perche’ ho dovuto fare la corsa per arrivare dai giardini. Il gruppo a padre minozzi non lo conoscevo proprio e i marlene che nemmeno conoscevo non mi sono per niente piaciuti essendo una musica troppo da intenditori,chiamiamoli cosi’. Peccato,tanta gente si,ma quanta davvero soddisfatta!ho l’impressione che queste serate siano fatte solo per accontentare i soliti noti. spero non ci siano altre edizioni
Se non li conoscevi i Marlene Kuntz e non ti piacevano potevi stare a casa… i Marlene Kuntz sono il miglior gruppo Rock Italiano……. fatti una cultura!!!
Proprio perche’ non li conoscevo sono rimasto in piedi fino alle due per ascoltarli e farmi una cultura. Ma se non mi sono piaciuti certamente non posso farne un dramma. Nulla toglie che sono il miglior gruppo rock italiano ma non a tutti piace il rock e se la notte dei colori e’ fatta per il popolo credo che le scelte sui gruppi debbano essere anche fatte per accontentare il maggior numero di persone e non solo una nicchia. Comunque il mondo e’ bello perche’ vario ma ai marlene kuntz avrei preferito un Renga o qualcosa del genere.