Si è conclusa con due arresti l’operazione Cugnolongo riguardante il “caporalato” e eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Policoro.
I militari dell’Arma, agli ordini del capitano Michelangelo Lo Buono, hanno eseguito nella giornata di venerdì due provvedimenti cautelari nei confronti di due bulgari: un giovane classe 1982 ricercato dalle forze dell’ordine e G.N.S., classe 1979, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Quest’ultimo è ritenuto responsabile di aver reclutato manodopera tra i suoi connazionali, approfittando del loro stato di bisogno, e di averli alloggiati e retribuiti a condizioni particolarmente degradanti.
I particolari dell’operazione sono stati illustrati nella giornata di sabato a Matera, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nel Comando Provinciale Carabinier della Città dei Sassi.
I due bulgari dopo aver messo in piedi un’attività criminale dello stesso genere in Calabria ed in particolare a Montegiordano, dal 2011 avevano raggiunto la costa jonica lucana fermandosi a Nova Siri.
Qui avevano deciso di reclutare attraverso internet diversi connazionali pronti a trasferirsi in Italia con la promessa di trovare lavoro e una sistemazione.
Una volta arrivati i gruppi, di solito composti da 15-20 persone, venivano sistemati in alcuni casolari distanti circa quindici chilometri dal centro abitato di Nova Siri, in contrada Cugnolongo.
A far partire le indagini sono state le denunce di alcune vittime, che venivano assunti regolarmente dai due caporali per avviarli alla raccolta di prodotti ortofrutticoli.
Questi però trattenevano tutta o una parte dello stipendio degli operai.
Tutte le persone assunte dovevano versare a fine mese una quota per l’alloggio occupato e una somma per il consumo dell’energia elettrica ma ovviamente le condizioni igienico-sanitarie dei casolari erano tutt’altro che sicure.
Molti hanno preferito ritornare in patria ma altri hanno accettato le condizioni imposte dai due uomini che molto spesso, secondo gli investigatori, hanno anche minacciato e intimidito i connazionali, spesso con atti di violenza.
Le indagini hanno permesso di accertare che i due uomini non versavano il canone di locazione dei casolari che avevano preso in fitto ed erano riusciti anche a trovare un sistema per allacciarsi abusivamente alla rete Enel, reato per cui, nei mesi scorsi, erano già stati denunciati.