“L’interesse verso le produzioni lucane è aumentato; è il dato che ho registrato in questi tre giorni di Fruit Logistica a Berlino”, così Francesco Nicodemo, presidente di Assofruit Italia e general manager di NicoFruit al termine della tre-giorni conclusasi il 7 febbraio del Fruit Logistica di Berlino.
“Da anni – aggiunge Nicodemo – e con lo stesso entusiasmo, partecipiamo a questa fiera prestigiosissima e la maggiore attenzione verso le specificità della Basilicata -che si traduce nell’accresciuto numero di contatti – segna un trend in costante crescita: segno che il Made in Basilicata piace.
Questa volta oltre a proporre eccellenze come le fragole della Basilicata, l’uva da tavola, le drupacee, gli agrumi e svariate qualità di ortaggi, abbiamo promosso in una vetrina così prestigiosa la nomination di Matera Capitale della Cultura 2019. Un doveroso ringraziamento lo rivolgiamo alla Camera di Commercio per aver fatto visita allo stand e aver sostenuto l’iniziativa”.
Al Fuit Logistica erano presenti, per l’ufficio tecnico di Assofruit Italia, Giuditta Signorella e Salvatore Pecchia che hanno parlato dell’importanza dei “piani operativi” e dell’iniziativa “carbon footprint”, un’innovazione che denota la forte attenzione della Op verso i temi ambientali e che è stata presentata ai tanti visitatori dello stand.
Giuditta Signorella, a proposito dei piani operativi ha spiegato: “Sono presentati dalle organizzazioni di produttori e sono validissimi strumenti di supporto a disposizione della aziende agricole. Consentono di captare finanziamenti di provenienza comunitaria utili ad alimentare specifici ‘interventi’ e ‘investimenti’. La loro redazione deve tener conto del riscontro favorevole che l’investimento programmato potrebbe avere sul mercato, per questo è necessario eseguire uno studio accuratissimo e sorretto da precise considerazioni”.
“Sempre con maggiore frequenza le aziende per restare in sintonia con le esigenze imposte dal mercato devono investire sostenendo costi molto importanti. Beneficiare di risorse che riducano significativamente il peso degli investimenti su ogni singola azienda offre di conseguenza la possibilità di contenere il prezzo del prodotto che è più competitivo oltre che più conveniente per il consumatore. Attraverso le azioni che possono essere messe in atto con gli ‘interventi’ a giovarne è la qualità dei prodotti. Quello qualitativo è un aspetto determinante e che differenzia l’offerta”.
“L’innovazione rappresenta uno dei punti strategici di sviluppo del settore ortofrutticolo, sostenere gli investimenti e gli interventi attraverso i piani operativi significa offrire un contributo sostanziale al settore agricolo che in Basilicata rappresenta una fonte di economia oltre che di occupazione”, ha concluso.
“Carbon footprint (impronta di carbonio) è un progetto che allinea l’organizzazione di produttori alle indicazioni del protocollo di Kyoto riguardante la riduzione dei gas serra (CO2 e nitriti).
Un’iniziativa innovativa e che stiamo realizzando con il Ministero dell’Ambiente e l’UniBas. Con l’impronta sarà possibile misurare quanto incide in termini di emissioni di CO2 (anidride carbonica) l’intera fase che va dalla produzione, lavorazione, stoccaggio, packaging, commercializzazione e si conclude con l’arrivo del prodotto nelle case dei consumatori”, ha spiegato Salvatore Pecchia. “I dati che scaturiranno dalle misurazioni delle singole fasi e rispettivi componenti (dai materiali usati per il packaging a quelli impiegati per realizzare per esempio gli impianti irrigui) saranno elaborati e interpretati per indirizzare con estrema precisione le strategie aziendali verso il rispetto dell’ecosistema e della salute dei consumatori. Su tutto il packaging sarà impresso il bollino ministeriale che certificherà i livelli di immissioni di carbonio per ogni chilo di frutta. Assofruit Italia ha sempre dedicato energie importanti alla causa ambientale, e il progetto carbon footprint testimonia il costante impegno in questa direzione”.