“Il continuo aumento del prezzo alla pompa dei carburanti sta mettendo a dura prova le famiglie, soprattutto in una regione come la Basilicata, tra le più povere d’Italia e, paradossalmente, ricca di petrolio. ” A dichiararlo è la Coldiretti Basilicata attraverso una nota.
“Con la benzina che sfiora i 2 euro al litro è a rischio la ripresa e viene limitata fortemente la capacità di spesa delle famiglie. Fare un pieno costa ormai quasi più che fare la spesa settimanale, – continua – che l’Istat stima in 111 euro a famiglia. Se si considera ancora che l’88% delle merci viaggia su strada, è un automatismo l’aumento dei prezzi dei prodotti, così come automatico è l’aumento dei costi energetici per le bollette di luce e gas. Non meraviglia poi che, come emerge da una indagine Coldiretti/Swg, quasi un italiano su tre, il 29%, ha aumentato la propria frequenza dei discount (+ 3,9% nel mese di giugno).
Piergiorgio Quarto, Presidente della Coldiretti di Basilicata sottolinea che “a subire gli effetti del caro carburante sono anche le imprese agricole, con un aumento dei costi di produzione che si aggiunge ai danni causati dalla perdurante siccità. Ma è l’intero sistema agroalimentare a subire danni: si stima infatti che i costi di trasporto e della logistica siano circa un terzo del totale. Non è un sistema eticamente ed economicamente sostenibile – conclude Quarto – quello che permette un costo della benzina uguale a quello di un chilo di pesche o il 50% in più di un litro di latte”.