La Giunta regionale della Basilicata ha deliberato martedì mattina il proprio no alla concessione del permesso di ricerca di idrocarburi denominato “Grotta del Salice” avanzata dalla Shell Italia E&P Spa per i territori ricadenti nei comuni di Castronuovo Sant’Andrea, Gallicchio, Missanello, Roccanova, San Chirico Raparo, Sant’Arcangelo e Aliano.
Si tratta della prima “mancata intesa” espressa dopo l’approvazione all’unanimità, In Consiglio regionale, della così detta moratoria sulle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi.
La decisione tuttavia, pur richiamando il voto consiliare, è stata supportata da un’articolata motivazione che prende atto delle diverse concessione già attive in Basilicata, osservando che tali presenze “creano vincoli e condizionano decisamente la programmazione e il governo del territorio da parte dell’Ente Regione” specificando che, di contro, “il territorio regionale è ricco di emergenze ambientali e culturali e che la valorizzazione e la protezione dell’ambiente costituiscono obiettivi primari ed ordinari della gestione del territorio” e che “pur costituendo gli idrocarburi una risorsa rilevante del territorio della Regione, il loro sfruttamento va inserito nell’ambito di una visione complessiva di programmazione e sviluppo, in coerenza con la valorizzazione degli altri beni e delle altre risorse esistenti, con particolare riferimento a quelli ambientali e idrici.
Nel provvedimento si fa anche riferimento ad un concetto sociale di “compatibilità ambientale”, spiegando che “coinvolgono anche aspetti di partecipazione democratica e che è necessario dare corretta attenzione al dissenso manifestato dalle popolazioni locali”.
“Nella formulazione del provvedimento – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Vilma Mazzocco che ha proposto la delibera – abbiamo preso in considerazione tutti gli aspetti ambientali e abbiamo concluso per il no all’avvio di una nuova attività di ricerca in un territorio che si estende dall’area nord del Parco del Pollino alla parte sud del Parco dell’Appennino meridionale.
E la nostra posizione politica si basa su un punto di forza: nessuno può accusare la Basilicata di avere un atteggiamento di chiusura rispetto alle attività estrattive, ma non siamo disposti a consacrare tutto il nostro territorio al petrolio”.
“La linea è chiara e ormai definita – ha concluso il presidente della Regione Vito De Filippo – la Basilicata ha già dato il proprio contributo al bilancio energetico nazionale, i permessi in atto hanno saturato quella che riteniamo la soglia di sostenibilità di questo tipo di attività per la regione e riteniamo che altri territori debbano giocarsi la partita dello sviluppo puntando su altre chance.
Ed è una posizione che, anche grazie al voto unanime espresso dal Consiglio, siamo pronti a ribadire anche per il futuro”.
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