È stata presentata giovedì mattina a Scanzano Jonico, nella sede dell’Organizzazione di produttori Assofruit Italia, la certificazione volontaria Carbon Footprint.
Nata grazie all’iniziativa di Agreenment, spin-off del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali (Dicem) dell’Università della Basilicata, Carbon Footprint permette di misurare l’impatto dell’intero ciclo vitale di un prodotto sul clima globale e dunque sull’ecosistema.
Grazie alla certificazione si può valutare l’impronta ambientale dei singoli prodotti, contribuendo a far diminuire le emissioni inquinanti così come previsto dagli ultimi accordi internazionali in materia di ambiente.
Ai nostri microfoni il professor Bartolomeo Dichio, dell’Università di Basilicata, Egidio Lardo di Agreenment e Andrea Badursi, direttore generale Assofruit Italia, hanno spiegato il ruolo e l’importanza di Carbon Footprint.
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