Policoro: il sindaco Leone interviene sulla fuoriuscita di Forza Italia

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“Da primo cittadino di Policoro e da persona leale e trasparente, mi corre l’obbligo di spendere  due parole in merito alle ultime vicende legate al partito di Forza Italia e alla dichiarazione di fuoriuscita dalla maggioranza di tre consiglieri. “

A dichiaralo il sindaco di Policoro, Rocco Leone che in un comunicato stampa esprime la sua posizione.
“Lo devo ai miei elettori, ai miei simpatizzanti, a tutta la città. La questione  nasce quando la politica diventa solo e soltanto ambizione personale e non un servizio per la comunità.  La città, infatti, deve sapere che i problemi nascono allo scadere dei due anni e mezzo di amministrazione e dal cambio del presidente del consiglio comunale  quando chi ricopriva quel ruolo era ben a conoscenza di dover lasciare la carica.  Voglio spiegare alla cittadinanza che il “già” presidente Modarelli, per ben tre volte e nei momenti importanti della nostra Amministrazione (quando vi erano decisioni cruciali da prendere per il bene per la città, decisioni difficili e anche purtroppo impopolari) si è assentato, mandando al nostro cospetto dei meri certificati medici.

La città deve inoltre sapere che la sua disponibilità   alle faccende amministrative era di poche ore al mese non dando, di fatto, alcun contributo. Gli avevo proposto di fare l’assessore, ruolo importante che certamente comporta delle grandi responsabilità, che lui non ha voluto prendere, scegliendo di fare il Presidente del Consiglio, ruolo che era stato stabilito avrebbe lasciato allo scadere dei due anni e mezzo.
Ed ora che i due anni e mezzo sono trascorsi, puntuale mi è arrivata la sua richiesta di continuare a mantenere il suo ruolo istituzionale, non tendendo fede alla parola data. Ma io che sono invece, e lo ribadisco ancora una volta,   un uomo di parola, non ho accontentato la sua pretesa   ricordandogli che le parole date vanno sempre rispettate, soprattutto in politica.

Al mio diniego è scattata, come ben sanno tutti,   la richiesta della verifica politica, che io non ho mai negato ma che avrei fatto solo dopo l’elezione del nuovo presidente del Consiglio come stabilito all’inizio del mandato.  Mi dispiace, e concludo,   che un partito si sia adeguato alle ambizioni personali di una sola persona.

Questo mortifica la politica e mortifica me personalmente e voglio ricordare ai consiglieri dissidenti che se sono riusciti ad occupare quei banchi consiliari è perché la gente ha votato il sottoscritto e quella coalizione e che, comportandosi in questo vile modo, hanno in primis rotto il patto elettorale con gli elettori”.

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