Il tema della tutela dell’ambiente e della salute nell’area industriale di Tecnoparco in Valbasento è stato al centro di un tavolo in Regione, su convocazione dei dipartimenti Ambiente e Salute.
L’Amministrazione Comunale di Pisticci ha chiesto alla Regione di fugare ogni dubbio circa le preoccupazioni delle popolazioni interessate al fine di rivalutare la propria ordinanza che limita il traffico di autobotti per il trasporti dei reflui petroliferi verso la Val Basento.
Da parte del Dipartimento Ambiente sono stati resi noti i dati sui monitoraggi effettuati, dai quali emerge un quadro rassicurante della situazione nell’area interessata. In particolare, è stato confermato che i livelli ambientali di acido solfidrico (H2S), rilevati dalle indagini svolte da Arpab e incrociati con quelli dell’Istituto Superiore della Sanità, da ottobre a dicembre 2014, non hanno mai superato i 15 microgrammi/me al giorno.
Tali parametri risultano molto al di sotto del livello più basso di esposizione, in ossequio alle linee guida dell’Organizzazione mondiale della Salute che fissano la concentrazione media giornaliera di acido solfidrico a 150 microgrammi. Cioè dieci volte di più. Tale parametro è stato preso in considerazione anche dall’Istituto Superiore della Sanità nelle sue attività istituzionali. L’Arpab – è stato detto – assicurerà nei tempi più brevi ulteriori monitoraggi, sia con l’utilizzo del mezzo mobile, che attraverso il potenziamento della cabina fissa già presente nell’area di Pisticci Scalo.
Tale attività di monitoraggio potrà fornire un ulteriore contributo sul livello ambientale. Il dipartimento alla Sanità – è emerso al tavolo – sta lavorando insieme all’Istituto Superiore di Sanità, all’Università di Torino e al centro di riferimento del Lazio al percorso di screening epidemiologico, il cui Piano programma sarà concertato oltre che con l’Asm e l’Arpab con tutte le parti presenti al tavolo. Anche i sindacati hanno sottolineato la necessità di avere documenti ufficiali sulla scorta dei quali informare, e soprattutto tranquillizzare, i lavoratori che gravitano in altre aziende dell’area industriale. Sottolineata dalla Regione anche la necessità di tutelare il particolare interesse strategico dell’area industriale, per la quale sono in corso tavoli con il Mise, finalizzati al recupero di ingenti risorse, che nel passato purtroppo sono andate perdute.