“Il governo Renzi per il tramite del ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, conferma la decisione di autorizzare le esplorazioni per la ricerca di idrocarburi nel mar Ionio. In particolare il ministro ha specificato che sono state autorizzate le ricerche con la tecnica ‘air gan’ negando gli impatti ambientali sia sulla fauna che sui fondali marini”.
Lo ha dichiarato il deputato Cosimo Latronico, commentando la risposta ricevuta in aula dal ministro dello Sviluppo Economico all’interrogazione sulla procedura di valutazione d’impatto ambientale per la fase di indagini sismiche 3D del permesso di ricerca di idrocarburi localizzato nel golfo di Taranto, richiesto dalla societa’ Enel Longanesi.
“Il ministro ha, però, sostenuto che non c’è da preoccuparsi per il futuro, perché le attività minerarie e quelle turistiche possono convivere come dimostrano le aree dove questo avviene. Inoltre, la risposta chiarisce che il governo Renzi intende proseguire il progetto di ricerca e di sfruttamento delle risorse minerarie nell’arco ionico lucano, pugliese e calabrese ritenendo che queste attività non siano in contrasto con la vocazione turistico ed ambientale della costa ionica. Ad ogni modo ho contestato al governo di procedere senza una visione strategica e seguendo spinte particolaristiche, peraltro non si capisce perché escludere dalle attività petrolifere il golfo di Venezia e ritenere compatibile l’arco ionico. Spero che i presidenti delle Regioni Basilicata, Puglia e Calabria, oltre che alla pubblica opposizione, facciano seguire atti amministrativi efficaci per modificare le determinazioni del governo, chiedendo l’immediata sospensione dei permessi di ricerca nel mare ionio e l’inclusione del golfo dello Ionio tra le aree di protezione ambientale dove sono inibite sia attività di ricerca di ricerche che di estrazione. Al ministro ho fatto rilevare, nella replica, che il Mezzogiorno e la Basilicata non possono essere utilizzate per attività minerarie ad alto impatto ambientale, considerato peraltro che al momento i due terzi del territorio lucano sono già asserviti a concessioni e permessi di ricerca mineraria, senza che questo territorio e le sue popolazioni abbiano conosciuto dinamiche di sviluppo e di valorizzazione ambientale. Continuerò in Parlamento con il coinvolgimento degli altri colleghi a svolgere ogni azione per contrastare i propositi del governo Renzi che rischiano di infliggere un duro colpo alle risorse ambientali ed allo sviluppo del Mezzogiorno”.