“Quello che è accaduto negli ultimi giorni dal punto di vista meteorologico ci deve far riflettere, viste anche le problematiche di dissesto che presentano i nostri territori. Ma problemi si sono avuti anche in alcune aree nella nostra Regione”.
A sottolinearlo, in un comunicato stampa, è la Coldiretti Basilicata.
“Siamo di fronte – prosegue la nota – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati anche quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense ed il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire.
Sul piano strutturale a questa situazione non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato in Italia ha tagliato del 15 per cento i terreni coltivabili negli ultimi venti anni, ben 2,15 milioni di ettari, costringendo a chiudere 1,2 milioni di aziende agricole nello stesso arco di tempo.
L’ultima ondata di maltempo evidenzia ancora una volta che investire nella prevenzione è sempre più urgente ed i cambiamenti climatici in atto non devono rappresentare un alibi.
In Basilicata tutti i suoi 131 comuni presentano aree a rischio idrogeologico, secondo il Report del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio “Rischio idrogeologico in Italia”.
E la Basilicata rappresenta in Italia uno degli esempi più negativi in questo senso. Secondo uno studio della Coldiretti, infatti, la nostra Regione negli ultimi 30 anni ha perso il 17,1 per cento della propria superficie agricola.
Secondo il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto “La nostra organizzazione non da oggi sostiene che l’abbandono delle aree marginali è una concausa del dissesto idrogeologico e che bisogna riconoscere adeguatamente il ruolo economico, ambientale e sociale dell’attività agricola, che ha funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio. Ben vengano tutte le iniziative messe in campo dal Governo Regionale in tema di prevenzione e per far fronte al dissesto idrogeologico, come l’ultimo bando inerente la viabilità rurale”.