Ingresso ufficiale in diocesi per il nuovo vescovo di Tursi-Lagonegro, monsignor Vincenzo Orofino.
La cerimonia solenne si è svolta sabato pomeriggio nella cattedrale di Tursi con la successiva celebrazione della santa Messa in una piazza Maria Santissima di Anglona gremita; è stata la conclusione di una giornata densa di appuntamenti per monsignor Orofino, tra cui la visita agli ammalati ricoverati nell’ospedale di Policoro e l’incontro con i giovani nel centro giovanile “Padre Minozzi” della città ionica.
Ad accogliere il vescovo tutti i sacerdoti della diocesi e una folla di fedeli festanti. Presenti anche tutti i sindaci del territorio capeggiati dal presidente della giunta regionale, Marcello Pittella; il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, il viceministro all’Interno Filippo Bubbico, il deputato Cosimo Latronico, il questore di Matera Paolo Sirna.
Appena giunto all’ingresso di Tursi, monsignor Orofino è stato accolto dal sindaco di Tursi Salvatore Cosma che ha consegnato le chiavi della città e successivamente in piazza, le chiavi del Municipio, segno di apertura e disponibilità totale da parte di tutta la comunità locale verso la sua nuova guida.
Monsignor Orofino guiderà la diocesi in cui è nato, essendo originario di San Severino Lucano, mentre in molti centri dell’area ha ricoperto numerosi incarichi fino al 2004, quando, nominato vescovo, è stato chiamato a guidare la vicina diocesi di Tricarico.
Da un anno i fedeli attendevano il nuovo pastore, a seguito del trasferimento di monsignor Francesco Nolè alla sede arcivescovile di Cosenza-Bisignano. È una festa singolare quella di Tursi, anche perché il compito di salutare e accogliere Orofino spetta all’amministratore diocesano, monsignor Francesco Sirufo, poche settimane fa nominato da papa Francesco arcivescovo di Acerenza.
«Quello di oggi non è un evento di élite ma di popolo – le prime parole del vescovo Orofino – È al popolo che guardiamo continuamente. Non vogliamo essere irrilevanti nell’agire sociale né invadenti, semplicemente presenti». Orofino guarda a una «Chiesa col grembiule» che non dimentichi comunque di essere sempre «madre e maestra».
Si commuove, il Pastore, salutando i fedeli di Tricarico. Poi, in Cattedrale, per un momento di preghiera, il rito del bacio del Crocifisso, l’aspersione dei presenti.
La Messa si svolge in una piazza gremita. A concelebrare, tra gli altri, anche il predecessore Francesco Nolè, e gli arcivescovi di Taranto Filippo Santoro, quello emerito di Catanzaro – Squillace Antonio Cantisani e di Brindisi – Ostuni (nonché già vescovo della diocesi di Tursi – Lagonegro).
«Dio all’inizio della nostra esperienza – osserva Orofino nell’omelia – ci precede col suo amore per farci liberi di raggiungere fino in fondo il compimento della nostra relazione con lui. È questa una condizione esistenziale del nostro essere discepoli».
Il vescovo traccia un programma pastorale che poggia sull’impegno «per i giovani, sulla testimonianza della carità e la valorizzazione del laicato», da cui «il mondo attende un’espressione concreta di essere Chiesa attraverso il servizio e l’ascolto di Dio e dei fratelli». Orofino richiama don Luigi Giussani e le linee pastorali della Cei sul fronte della sfida educativa e indica «la preghiera come il momento più alto dell’impegno missionario di ciascun battezzato da cui ripartire».
Un momento di grande festa e partecipazione che ha visto giungere a Tursi migliaia di fedeli che, grazie ad un’organizzazione impeccabile instaurata dalla parrocchia cattedrale di Tursi, con il contributo determinante della Protezione Civile Gruppo Lucano e la Polizia Municipale di vari comuni del comprensorio, hanno potuto godere di un momento di grande gioia spirituale per l’arrivo del nuovo Padre tanto atteso.