Novità in arrivo sul fronte Polo Tecnologico Universitario per la comunità di Pisticci: il Comune ha, infatti, predisposto una nuova convenzione con UniNettuno che sostituisce in toto il precedente accordo che coinvolgeva, oltre all’ente comunale e all’Università Telematica, anche l’Istituto Tecnico Agrario “Cerabona” di Marconia. La nuova convenzione, approvata in Giunta con delibera n°56\2017, ha durata triennale ed è gestita autonomamente dal Comune di Pisticci che, in questo modo, intende dare continuità all’offerta didattica, nell’ottica di una maggiore razionalizzazione dei costi.
UniNettuno è arrivata sul territorio pisticcese nell’anno accademico 2003-2004 con un centro di ascolto e nel 2007 una delibera di Giunta ha sancito l’apertura delle facoltà di Economia e Commercio e di Economia e Gestione Aziende Turistiche, mentre nel 2010 UniNettuno ha inaugurato anche i corsi di Giurisprudenza. Per l’anno accademico 2010/2011, a seguito di un progetto promosso dall’Istituto Tecnico Agrario “Cerabona” di Marconia e condiviso dal Comune di Pisticci, è nato il Polo Tecnologico che ha schiuso le porte a nuove facoltà in grado di incrementare l’offerta formativa di UniNettuno sul territorio lucano. Con la delibera n°28 del 23 febbraio 2011 il Comune di Pisticci si è impegnato ad assicurare il servizio segreteria e sportello didattico in connessione con la Presidenza dell’Istituto, tutor locali e spese per vitto, alloggio e viaggio dei docenti componenti la Commissione d’esame. Il tutto è stato finanziato da un fondo pari a 30000 euro, inserito in bilancio alla voce ‘Università Telematica’: 25000 euro relativi ai servizi di tutoraggio, segreteria, alle spese del personale amministrativo e didattico, 5000 euro per l’attrezzatura telematica.
Nella Convenzione tra Uninettuno e il Comune di Pisticci si disciplinava anche l’offerta formativa dell’università, oltre alla concessione di alcuni locali dell’Istituto Tecnico Agrario per le sessioni d’esame.
La convenzione relativa al Polo Tecnologico UniNettuno è stata rinnovata senza sostanziali modifiche nel corso degli anni fino a novembre 2016, quando la nuova Giunta Comunale ha attenzionato la questione, rilevando alcune anomalie gestionali e amministrative: “L’Università Telematica offre un servizio che dovrebbe essere a titolo gratuito per il Comune: nel nostro caso è previsto anche uno sconto del 25% sulle tasse universitarie per gli studenti immatricolati e residenti nel Comune di Pisticci – spiega l’Assessore al Bilancio Giuseppe Lettini – La delibera precedente prevedeva una spesa di 30000 euro per il nostro ente, un controsenso evidente viste le premesse di gratuità. Da qui sorge spontanea l’ipotesi di un danno erariale perché questa ingente spesa non è giustificata da nessun servizio integrativo per gli studenti che fosse dovuto dal Comune. Per questi motivi abbiamo reputato necessaria la definizione di una nuova convenzione con la direzione di UniNettuno secondo il principio di trasparenza che caratterizza l’operato di questa Amministrazione”.
Sulla stessa linea le dichiarazioni del sindaco Verri: “La revisione della convenzione con UniNettuno si inserisce tra gli interventi di controllo e contenimento della spesa pubblica che abbiamo attivato fin dal nostro insediamento, per garantire alla cittadinanza servizi efficienti e meno dispendiosi. L’Università telematica è un servizio importante per molti studenti pisticcesi e il fatto che il nostro sia stato uno dei primi poli del Sud Italia ci rende orgogliosi. Ringraziamo l’Istituto Agrario e il suo Dirigente per la collaborazione offerta al Comune nella gestione dell’Università telematica, ma nel prosieguo seguiremo in maniera diretta il rapporto con UniNettuno, mettendo a disposizione degli studenti idonei spazi comunali, proprio per ridurre i costi di gestione.
Non possiamo permetterci di finanziare con fondi comunali servizi che normalmente vengono erogati dalle università: UniNettuno possiede al suo interno ottimi servizi di assistenza didattica, come abbiamo avuto modo di constatare dopo un lungo colloquio con il referente dei Poli Tecnologici, per cui abbiamo inteso porre un freno alla prassi di incarichi di tutoraggio in loco conferiti con criteri poco chiari e spesso di tipo clientelare. Lacunosa anche la rendicontazione di molte spese sostenute dal Comune per l’espletamento dei servizi; insomma un’università telematica che al Comune negli anni è costata quasi quanto un vero e proprio ateneo, con la rilevante differenza che, delle somme spese, ben poche corrispondono a reali esigenze della UniNettuno, le cui uniche necessità attengono ad una sede per lo svolgimento degli esami ed al rimborso delle spese sostenute in tali occasioni dai docenti, attività che sono garantite dalla nuova convenzione a costi nettamente inferiori rispetto a quelli fino ad ora finanziati con denaro pubblico. Stiamo approfondendo tutta la documentazione relativa alla gestione della convenzione UniNettuno degli ultimi anni e non escludiamo azioni a tutela dell’integrità del patrimonio pubblico”.