Una prima vittoria per l’Associazione Agata – Volontari contro il cancro: da oggi i malati oncologici in trattamento chemioterapico hanno diritto alla precedenza nell’accesso alla sala prelievi del laboratorio analisi dell’Ospedale di Tinchi.
A chiederne l’accesso con precedenza, in quanto ammalati con un sistema immunitario particolarmente delicato, erano state proprio le volontarie di Agata, in un incontro tenutosi nei giorni scorsi presso la direzione generale dell’Azienda Sanitaria di Matera. Da parte del direttore generale Pietro Quinto c’è stato un sostegno immediato alla richiesta, alla cui attuazione ha poi lavorato il dottor Vito Cilla, capo dipartimento Assistenza sanitaria di base, in collaborazione con il dottor Vincenzo Amoia del Presidio Ospedaliero di Tinchi.
Dopo giorni di lavoro e confronti si è giunti al cartello che da oggi è stato esposto presso i locali del Presidio Ospedaliero di Tinchi e che prevede accesso con precedenza al centro prelievi ad invalidi civili al 100% con indennità di accompagnamento, donne in gravidanza, ammalati affetti da patologie neoplastiche in trattamento chemioterapico / radioterapico, assistiti che debbano eseguire curva da carico glucosio / insulina e portatori di stroller per OLT o concentratori di ossigeno.
Ecco cosa riportano gli avvisi fatti affiggere dall’ASM, dopo il lavoro autorizzato dalla direzione generale ed elaborato dal dottor Cilla.
Per le volontarie di Agata una grandissima soddisfazione.
“Al dottor Quinto – spiega la presidente di Agata, Mirna Mastronardi – abbiamo riportato la necessità dei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico di vedersi riconosciuta una priorità nell’accesso alle sale prelievi dei laboratori di analisi.
Contrarre un virus, rimanendo a contatto con altri ammalati nell’attesa di un prelievo ematico necessario per il proseguimento delle terapie, può voler dire per un paziente oncologico la compromissione del percorso terapeutico.
Tra i molti problemi che attanagliano la vita di un paziente oncologico– aggiunge Mastronardi – questo rappresentava certamente quello di più facile soluzione da parte dell’azienda sanitaria, alla quale abbiamo chiesto di riservare una sala prelievi di ogni struttura agli ammalati prioritari: pazienti in trattamento chemioterapico, disabili gravi e donne in gravidanza. Priorità non più lasciata alla discrezionalità degli operatori, ma disciplinata rigorosamente ed uguale per tutte le strutture.
Oggi – dichiara con emozione la presidente di Agata – la nostra richiesta è diventata realtà grazie alla sensibilità dimostrata dalla direzione generale che ha agito prontamente, in un clima di collaborazione che siamo certi continuerà in futuro.
Per ogni ammalato oncologico (come per ogni donna in gravidanza) quello dell’accesso prioritario è un diritto finalmente riconosciuto.
In nome e per conto degli ammalati oncologici e delle loro famiglie – conclude Mirna Mastronardi – l’impegno di Agata prosegue senza sosta. Per questo, invitiamo ancora una volta chi avesse bisogno dell’associazione a contattarci chiamando il nostro numero dedicato ai pazienti oncologici e ai loro familiari: 392 617 6222”.