Il Consiglio Comunale di Policoro, nella seduta del 21 aprile, ha approvato definitivamente il Regolamento Urbanistico, portando a compimento la sua redazione, avviata nella consiliatura corrente, nel dicembre 2012.
Il sindaco Rocco Leone e l’amministrazione, allora, avevano affidato l’incarico all’arch. Lorenzo Rota.
“È un risultato politico-amministrativo di grande valore – commenta in una nota il vicesindaco di Policoro, Enrico Bianco – vista la complessità delle procedure che accompagnano l’elaborazione, l’istruttoria e l’adozione di tale Regolamento, che poche amministrazioni possono dire di aver fatto altrettanto nel corso del loro (primo) mandato, proprio a causa dei conseguenti, defatiganti rimpalli da un mandato amministrativo all’altro, che spesso vanificano ogni serio obiettivo di gestione della politica urbanistica comunale.
Il R.U. approvato esplicita una scelta di fondo di “politica urbanistica” per Policoro: dare forza e qualità al suo paradossale essere “una nuova città di fondazione (1959)… dalla storia millenaria”. Questa scelta di fondo si traduce in un disegno che rivaluta e valorizza sia la presenza contemporanea dell’antica Herakleia sia le linee fondamentali del primo Piano regolatore generale del prof. Alberto Lacava, vero e proprio atto di nascita urbanistico della Policoro moderna.
Sulla base di questa scelta storico-urbanistica e culturale, l’attuale Regolamneto ridefinisce integralmente le linee di pianificazione degli insediamenti esistenti sul territorio comunale, adottando le tecniche più avanzate dell’urbanistica contemporanea, e con esse perseguendo diversi obiettivi di interesse pubblico e generale.
1. Dare nuova qualità urbana alla città, attraverso il ridisegno della sua struttura portante pubblica, individuata in un ampio quadrilatero di viali alberati (“Ring”), affiancati da piste ciclabili, edilizia porticata, servizi ed attrezzature pubbliche e private che ne riconnettono l’ampia periferia sud (oggi “senz’anima”) ai luoghi della città storica: Piazza Eraclea, testimonianza della Riforma Fondiaria; la collina di Herakleia con il Castello Baronale ed i casalini, testimonianza della città antica.
2. Tutelare e valorizzare l’ecologia urbana, prevedendo corridoi ecologici, parchi ed aree verdi connessi da un reticolo di piste ciclabili e pedonali a servizio della città, contenendo i “carichi urbanistici” (volumetrie edilizie) al di sotto di quelli già previsti dal PRG/99, e con minore “consumo di suolo” per l’adozione di tipologie edilizie di maggiore altezza.
3. consentire, nell’ambito dei carichi urbanistici precedenti, di riservare una quota significativa all’Edilizia sociale per i ceti più svantaggiati, che avrà modo di realizzarsi a mano a mano che procederà l’attuazione dei comparti edilizi del RU.
Grande attenzione il RU ha posto anche alla questione naturalistico-ambientale ed idrogeologica, che investe unterritorio come quello di Policoro, dalle caratteristiche tanto qualitativamente elevate, quanto connotate da fragilità, proprie diun territorio relativamente “giovane”, recuperato nell’ultimo secolo dalle paludi e boschi, ereditati dalla decadenza della civiltàmagno-greca.
Su questo tema, un’attenta valutazione ambientale ed idrogeologica ha consentito di individuare interventi e tutele necessari per mantenere tale delicato equilibrio, e conseguire così obiettivi di valorizzazione e messa in sicurezza del “bene comune ambiente”. In questa cornice l’Amministrazione ha anche provveduto alla redazione del Piano d’Ambito Paesaggistico, fondamentale al fine della ulteriore valorizzazione del comparto turistico marino di Policoro, che si sta prepotentemente affermando negli ultimi anni.
In sintesi, l’insieme delle scelte urbanistiche del Regolamento Urbanistico puntano a dare alla città di Policoro la “qualità urbana” necessaria per confermare il suo ruolo di città leader del comprensorio jonico lucano, “motore” demografico, economico, produttivo della regione, della quale può puntare a divenire la terza città, per ruolo e dimensione demografica.
Un tassello fondamentale per dare gambe a quella grande idea di sviluppo sostenibile del territorio che va sotto il nome di “Parco della Magna Grecia”, alla quale si sta lavorando in questi ultimi mesi, e che può costituire il collante identitario vincente per far decollare complessivamente l’intero comprensorio del Metapontino (costa e retrostante corona collinare) e dare nuova linfa e vitalità alla stessa Basilicata”.