Si è svolto lo scorso 30 Giugno a Taranto un tavolo tecnico sulla tutela della tartaruga Caretta Caretta presso la sede della Capitaneria di Porto, a cui ha partecipato anche il personale dell’Oasi Wwf di Policoro, tra i principali protagonisti della salvaguardia e del recupero di questa specie a rischio.
Un incontro reso rilevante anche dal lavoro svolto nelle ultime settimane dal personale del wwf di Policoro, il ritrovamento e la messa in sicurezza di due nidi di tartaruga nell’area marina dello Ionio settentrionale e del Golfo di Taranto, il primo lungo le spiagge del comune di Castellaneta Marina e l’ultimo in ordine di tempo sul litorale di Villapiana marina in Calabria.
“Le sinergie fra istituzioni e associazionismo – si legge in una nota dell’associazione ambientalista – sono fondamentali per mettere a frutto linee di intervento adeguate alla tutela e conservazione delle specie e dell’ecosistema. E’ quanto è emerso durante l’incontro di presentazione delle attività del Wwf Italia, finalizzate al miglioramento dello stato di conservazione delle popolazioni di tartaruga marina nell’alto Ionio e golfo di Taranto.
L’incontro, richiesto dal Wwf Italia ed organizzato con la preziosa collaborazione del Comandante della Capitaneria di Porto di Taranto che ha ospitato l’incontro nella propria sede istituzionale, ha costituito il prosieguo di un percorso già iniziato nel 2003 con il Progetto Tartarughe Marine Nazionale ed oggi arricchito dal prestigioso progetto Life Euroturtles.
L’evento, al quale hanno partecipato le autorità del Territorio coinvolte nella Tutela e Conservazione delle Tartarughe Marine, ha visto anche l’autorevole partecipazione del Prof. A. Di Bello, docente ordinario della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari. L’iniziativa è stata finalizzata a far conoscere nel dettaglio, alle autorità competenti, le azioni programmate per il progetto Life “Euroturtles ” in cui l’Italia, con WWF e Uniroma1 sarà impegnata insieme ad altri 5 paesi dell’EU per il miglioramento dello Stato di Conservazione e tutela delle Tartarughe marine del Mediterraneo.
Con i relatori Agresti del WWF Italia, Cirelli del C.R.T.M. WWF Italia Policoro e il prof. Di Bello di UNIBA erano presenti: il Comandante in II della Capitaneria di Porto C.F. Francesco Russo, la responsabile della sezione ambiente e demanio della Capitaneria – STV Francesca Natale, rappresentanti dei Comuni di Torricella e Castellaneta, la dott.ssa Laura Guarino dell’IZS di Puglia e Basilicata, il responsabile ASL area C Taranto dott. Ettore Franco, il Dr. Marco d’Errico della Sezione WWF Taranto e il responsabile provinciale Leonardo Galante dell’ass. ANPANA di Taranto.
Dopo aver illustrato le azioni di monitoraggio dei siti di nidificazione delle tartarughe e le problematiche relative alla stessa conservazione, il dibattito tra i partecipanti ha evidenziato punti di forza e criticità della rete di intervento, sia su esemplari vivi che morti.
Rimandando ad un prossimo incontro tecnico la possibilità di redigere un documento condiviso da inoltrare per conoscenza al Ministero Ambiente – MATTM ed alla regione Puglia, il lavoro appena cominciato e rivolto al miglioramento delle pratiche di intervento sulle tartarughe spiaggiate che mira al miglioramento delle diverse azioni sul campo, oltre all’indispensabile potenziamento delle attività di ricerca riguardanti indagini necroscopiche approfondite, al fine di migliorarne la conoscenza, limitandone le cause di morte nell’area marina Ionio settentrionale e Golfo di Taranto, promuovendo precise strategie di tutela e conservazione”.