E’ l’alimentare lucano – che prende il posto delle auto Fca prodotte a Melfi – il nuovo protagonista delle esportazioni all’estero e lo sarà ancora nel secondo semestre dell’anno. L’indicazione è venuta dagli esperti dell’ICE (Agenzia per la promozione all’estero di imprese italiane) che hanno partecipato a Matera, nella sala convegni della Camera di Commercio di Matera, alla giornata di incontri b2b con operatori esteri promossa da Confartigianato. Nei primi sei mesi del 2017 l’andamento congiunturale delle esportazioni delle regioni italiane ha mostrato una dinamica positiva (+4,0%) rispetto al semestre precedente. Anche se con diversa intensità, tutte le ripartizioni territoriali hanno registrato aumenti delle vendite all’estero: +5,9 per cento per l’Italia meridionale e insulare, +5,5 per cento per l’Italia centrale, +4,1 per cento per le regioni nordoccidentali e +2,5 per cento per quelle nord-orientali . Nel Meridione, le flessioni delle esportazioni lucane di autoveicoli – hanno riferito gli esperti dell’ICE – hanno contribuito in buona misura al modesto risultato dell’area, in parte compensato dall’andamento dei prodotti dell’industria alimentare.
Nella sala convegni della Camera di Commercio di Matera i titolari di imprese del comparto agroalimentare con sede in Basilicata (vini, birra, salumi, olio, confetture, pistacchi, pasta, grano, prodotti essiccati, tartufo, conserve) hanno incontrato buyers provenienti da Serbia, Macedonia, Inghilterra, Svizzera e Canada e opinion Leader.
“Questo interessante evento – commenta Rosa Gentile, componente dell’esecutivo nazionale Confartigianato – fa parte del programma che ICE-Agenzia realizza, in collaborazione con Confartigianato, per la promozione all’estero e mette a disposizione delle micro e Pmi che vogliono scommettere sulla internazionalizzazione, attraverso un ciclo di 16 seminari, ciascuno costituito da una giornata formativa propedeutica agli Incoming di selezionate delegazioni di Buyers esteri provenienti da vari paesi del mondo.
L’incontro ha fatto registrare un grado di soddisfazione della ventina di aziende partecipanti con l’obiettivo di incrementare le opportunità commerciali per l’export del settore dell’agroalimentare in Paesi a forte richiesta di prodotti di qualità. L’agroalimentare è il secondo comparto manifatturiero del made in Italy e svolge un effetto traino unico sull’intera economia per l’impatto positivo di immagine sui mercati esteri, dove il cibo made in italy e sinonimo di alta qualità. Le piccole imprese si confermano ambasciatrici dell’alta qualità made in Italy e componente fondamentale dell’economia italiana. Il sistema economico e produttivo italiano, ricco anche di micro e piccole imprese, è un modello adatto allo sviluppo che va sostenuto e accompagnato. In Italia – continua Gentile – abbiamo migliaia di aziende che avrebbero il potenziale per esportare, ma che non lo fanno perché troppo limitate nelle dimensioni e competenze finanziarie. E proprio nel Sud Italia opera gran parte di queste aziende: realtà di micro e piccole dimensioni, che realizzano prodotti d’eccellenza, spesso di nicchia, e che necessitano solo del giusto supporto per poter emergere, anche a livello internazionale. Per Confartigianato – conclude Gentile – è questo l’apporto più diretto ed efficace ai programmi di Matera 2019 con turismo ed alimentare in stretta simbiosi di intervento”.