Minaccia l’uscita dall’Area di Programma della Collina Materana il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello.
Una posizione comune a tutta la maggioranza ed evidenziata in una nota stampa che commenta i criteri adottati dalla regione Basilicata per dare vita alle sette aree di programma che sostituiranno le Comunità Montane.
“Non capisco – scrive il primo cittadino di Policoro – il criterio adottato dal legislatore regionale.
Policoro e alcuni Municipi della fascia jonica sono stati accorpati ai Comuni dell’entroterra.
E’ assurdo parlare di aree omogenee, esigenze e bisogni comuni quando le necessità delle aree interne rispetto a quelle della costa sono molto differenti.
Pertanto in fase di progettazione su scuole, trasporti, ambiente, sviluppo economico, avendo un tessuto socio-economico differente e lo stesso dicasi per la conformazione morfologica del territorio, per non parlare delle diversità storiche, non comprendo che cosa ci possa unire quando le Aree di programma entreranno a regime.
La logica che ha portato la Regione Basilicata ad inserire la nostra zona in un’Area di programma così eterogenea non credo possa portare grandi benefici né ai Comuni della collina né alla fascia jonica; quest’ultima penalizzata oltremisura dall’averci divisi.
Infatti Bernalda/Metaponto, pur facendo parte geograficamente della piana jonica, è stata inserita invece in un’altra Area di programma diversa dalla nostra”.
Non voglio pensare che dietro si nasconda l’ennesimo tentativo di penalizzare una porzione del territorio invisa da sempre nei Palazzi della politica.
Se tre indizi fanno una prova, il mio ragionamento mi porta alla conclusione che questa area dà fastidio per la sua intraprendenza, idee e risorse.
In caso contrario chiedo: perché ci hanno inserito con la Collina-materana? “Non escludo – conclude il sindaco di Policoro – una nostra fuoriuscita dall’Area di programma di competenza qualora non siano definiti a monte i ruoli, gestione e pesi all’interno dell’Area di riferimento.
Tuttavia avrei sperato che com’ è avvenuto per Matera e Potenza anche gli altri Comuni, tre, dove si vota con il sistema elettorale proporzionale fossero rimasti fuori da questo strumento di governance per il loro già naturale riferimento di tutto il comprensorio di appartenenza”.