“Ci siamo fatti carico dei continui e numerosi reclami da parte dei cittadini di Scanzano Jonico (reclami pervenuti in Comune e rimasti inascoltati), i quali lamentano l’assenza di idonea segnaletica toponomastica ed i notevoli disagi nelle corrispondenze e nelle eventuali urgenze. Accertato che l’assenza della toponomastica stradale e della numerazione civica crea disagi nella popolazione tant’è che alcune vie risultano inesistenti anche effettuando una ricerca con Google Maps (ne citiamo solo qualcuna: Via Galileo Galilei, Via Gronchi, Largo Gronchi, Via Einaudi), e che la problematica è di grande importanza per i cittadini, abbiamo presentato interrogazione a risposta scritta al Sindaco e all’Assessore con delega all’urbanistica”.
Lo dichiarano, in un comunicato stampa, i consiglieri del gruppo “Scanzano Libera” Maria Giovanna Merlo e Sabino Rocco Giacco.
“Il nostro intento – prosegue la nota – è quello di sapere se nell’apposizione della recente toponomastica, per la zona artigianale e per “l’Area Fosso Valle” e per la toponomastica esistente (intero territorio), c’era stato il necessario raccordo con l’ufficio Anagrafe e l’ufficio Tecnico, per la parte di specifica competenza.
In secondo luogo la nostra interrogazione è finalizzata alla conoscenza dei provvedimenti che l’amministrazione comunale intende adottare, al fine di risolvere tale problematica ed eliminare i disagi che, ad oggi, i residenti sono costretti a subire.
Ricordiamo che la toponomastica e la numerazione civica sono strumenti fondamentali non solo per la gestione del sistema anagrafico, ma anche per una corretta gestione del territorio e dei servizi, pubblici e privati. La messa in opera della toponomastica rappresenta un obiettivo di grande rilievo che permetterà ai residenti e non di individuare con esattezza Via e Numero civico; ai mezzi di soccorso e di pubblica utilità (pronto soccorso, poste, corrieri, ecc.) di raggiungere più velocemente e con precisione l’immobile ricercato; ed alle forze dell’ordine consentirà di ottenere un’ulteriore strumento operativo in grado di garantire maggiori livelli di sicurezza per tutti i cittadini.
La toponomastica e la numerazione civica sono disciplinate dalla Legge 24 dicembre 1954, n.1228 (legge anagrafica) e dal D.P.R. 30 maggio 1989, n.223 (regolamento anagrafico). Insieme con queste troviamo tutta una serie di Circolari del Ministero dell’Interno e Circolari I.S.T.A.T. che dettano norme di attuazione.
Le norme precisano che il sindaco assicura la regolare esecuzione degli adempimenti topografici ed ecografici e che il servizio è sotto la vigilanza del Prefetto e dell’Istat.
L’ inosservanza alle disposizioni del Regolamento è soggetta all’applicazione di sanzioni amministrative previste dalla legge.
Il Comune ha l’obbligo di attribuire il nome alle aree di circolazione e assegnare i numeri civici agli accessi dei fabbricati: ogni area di circolazione “deve avere una propria denominazione da indicarsi su targhe di materiale resistente”. La denominazione va riportata agli estremi delle vie e ai principali incroci con altre vie, a sinistra di chi vi entra.
“Le porte e gli altri accessi dall’area di circolazione all’interno dei fabbricati di qualsiasi genere devono essere provvisti di appositi numeri da indicarsi su targhe di materiale resistente”. A costruzione ultimata e comunque prima che il fabbricato possa essere occupato, il proprietario deve presentare al Comune apposita domanda per ottenere sia l’indicazione del numero civico, sia il permesso di abitabilità se trattasi di fabbricato ad uso di abitazione, ovvero di agibilità se trattasi di fabbricato destinato ad altro uso.
La toponomastica stradale e la numerazione civica devono essere costantemente aggiornate, in modo da poter dare ad ogni famiglia o convivenza il suo preciso e ben determinato indirizzo. I comuni devono, dunque, provvedere alla revisione della toponomastica e della numerazione civica per adeguarla alla situazione esistente”.