In questi giorni di campagna elettorale Coldiretti Basilicata, in vista del voto del 4 marzo, ha incontrato numerosi candidati lucani al Parlamento, che hanno sottoscritto il Manifesto Politico redatto dall’organizzazione agricola.
Il documento programmatico contiene “cinque proposte a costo zero, realizzabili entro i primi 100 giorni di governo, al fine di salvaguardare le imprese agricole italiane, eliminando le storture della filiera e a rendendo più trasparenti i mercati e le pratiche commerciali e produttive, con ricadute positive ed immediate sulle aziende”, fa sapere Coldiretti Basilicata.
La prima istanza è quella della etichettatura obbligatoria dell’origine nelle etichette di tutti gli alimenti, oggi realtà e pilastro fondamentale per latte/formaggi, grano nella pasta, riso, derivati e passata di pomodoro, carne di pollo, carne bovina, frutta e verdura fresche, uova, miele, pesce, olio di oliva. Coldiretti chiede al prossimo Governo di estendere l’obbligo a tutti i prodotti in commercio, difendendo nello stesso tempo i decreti nazionali già adottati, anche a costo di agire in regime di infrazione se il regolamento relativo all’indicazione di origine dell’ingrediente cui sta lavorando la Commissione Europea dovesse tendere a sovvertire gli orientamenti e le norme approvati dal nostro paese.
La seconda è l’istituzione di un ministero del Cibo che riunisca in sé le funzioni del ministero delle Politiche Agricole e quelle del ministero dello Sviluppo Economico relative alla definizione delle strategie e degli interventi di politica economica per la promozione del settore agroalimentare. Ciò garantirebbe un’unica regia e un unico indirizzo per il cibo italiano. Un’altra grande battaglia portata avanti da Coldiretti è quella della semplificazione derivante da “processi burocratici distorti, che rappresentano per le imprese agricole uno dei principali elementi di malessere e di ostacolo competitivo. Ciò sarà possibile solo valorizzando, secondo i principi di sussidiarietà, il ruolo di semplificazione dei Centri di Assistenza Agricola, in rapporto diretto con le imprese. Serve inoltre un cambio di marcia per velocizzare il processo di erogazione dei finanziamenti pubblici (nazionali, regionali e comunitari) da parte dello Stato, delle Regioni e degli Organismi pagatori, anche qui facendo leva sul ruolo dei Centri di assistenza agricola”.
“Va poi tolto il segreto sulle importazioni – fa sapere Coldiretti Basilicata – mettendo finalmente in trasparenza i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per la produzione alimentare, che proprio grazie alla garanzia dell’anonimato finiscono spesso per agevolare fenomeni speculativi che si riflettono pesantemente sul prezzo pagato ai nostri produttori”. Infine, sempre secondo l’organizzazione lucana degli agricoltori, serve l’approvazione della legge sui reati nel settore agroalimentare, contro tutte quei tipi di che non trovano nell’attuale codice alcun tipo di risposta deterrente efficace.
Al momento hanno sottoscritto il Manifesto Politico i candidati Francesca Barra, Salvatore Margiotta, Vito De Filippo e Maria Antezza del Partito Democratico, Filippo Bubbico e Vincenzo Folino di Liberi e Uguali, Cosimo Latronico e Nicola Benedetto di Noi con l’Italia, Nicola Pagliuca di Forza Italia, Pasquale Pepe della Lega e Gianni Rosa di Fratelli d’Italia. Nei prossimi giorni il documento sarà sottoposto anche all’attenzione di Gianluca Rospi, candidato con il Movimento 5 stelle.