Sta per concludersi la campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento.
Pochi giorni ancora e domenica 4 marzo gli italiani saranno chiamati alle urne per scegliere i deputati e i senatori che li rappresenteranno fino al 2023.
E andrà in archivio una campagna elettorale decisamente sotto tono per il Metapontino, con pochi spunti e altrettanti pochi appuntamenti che, di certo, non sono riusciti a coinvolgere i tanti indecisi e i più giovani, i cosiddetti millennials che per la prima volta si recheranno alle urne.
Quali sono stati gli aspetti salienti di questo mese pre elettorale per la costa jonica lucana?
Anzitutto l’assenza di big.
Nessuno degli esponenti politici nazionali ha programmato una tappa in uno dei comuni del comprensorio, preferendo la sicuramente più prestigiosa vetrina regalata da Matera: Renzi, Meloni, Salvini, Fitto o, per ultimo, Ingroia, hanno incontrato i loro sostenitori nella Città dei Sassi senza pensare di allungare di una cinquantina di chilometri il proprio tour elettorale per toccare il Metapontino. Stessa cosa per il Movimento 5 Stelle che, poco meno di due anni fa, portò a Policoro Alessandro Di Battista per il suo “Costituzione coast to coast”; il parlamentare uscente ha programmato una tappa a Lauria ma ha disdegnato il versante jonico.
Perchè questa scelta bipartisan? È stata dettata da problemi logistici o piuttosto da un senso di trascuratezza nei riguardi delle questioni stringenti dell’area più dinamica della Basilicata?
I problemi del Metapontino.
Nei vari incontri elettorali che pure ci sono stati i candidati hanno ribadito la loro posizione politica nei confronti del governo nazionale e regionale, che sia di critica o di sostegno; hanno promesso novità importanti per la prossima legislatura ma poco e nulla hanno detto dei temi che interessano la piana di Metaponto. Non si è parlato della problematica ambientale, dall’Enea all’erosione costiera che ha distrutto il lido di Terzo Madonna a Scanzano, delle urgenze dell’agricoltura o quelle dei trasporti pubblici e delle infrastrutture, giusto per citare alcune degli argomenti più caldi degli ultimi mesi.
Incontri rigorosamente al chiuso, con le piazze che, almeno fino a giovedì 1 marzo, sono rimaste vuote. Complice anche il freddo polare degli ultimi giorni non c’è stato nessun comizio, nessun appello al voto. E gli indecisi, i lontani dalla politica, i giovani, non hanno potuto farsi un’idea sulle proposte, sugli obiettivi dei singoli candidati.
Per non parlare poi di alcune liste che non hanno organizzato nemmeno una comparsata lungo lo Jonio. Sulla scheda troveremo i simboli di “Potere al Popolo”, “Blocco Nazionale” “Partito Valore Umano”, “Il Popolo della Famiglia”; “Dieci volte meglio”. Chi sono? Quali sono le loro proposte? In molti se lo chiederanno nella cabina elettorale.
Insomma, questa campagna elettorale sarà ricordata per le promesse roboanti dei leader nazionali, per le proposte spesso lontane dalla realtà, per una contrapposizione ideologica d’altri tempi, per una legge elettorale alquanto complicata. Di certo non per la partecipazione, per il
coinvolgimento, per l’entusiasmo che sono stati decisamente assenti, e non solo nel Metapontino.
Buon voto a tutti!
Eleonora Cesareo