L’imminente chiusura della redazione di Matera de La Gazzetta del Mezzogiorno è una di quelle notizie che lasciano l’amaro in bocca – commenta Angelo Tortorelli, presidente della Camera di commercio di Matera – soprattutto perché tale scelta aziendale sembra essere giustificata da quello che appare un “conto della serva”. Ebbene se il problema dell’editore è risparmiare sui costi fissi della redazione, allora la Camera di commercio di Matera si schiera con i giornalisti: mettiamo loro a disposizione una stanza della nostra sede dove possano ricreare la redazione”.
Il presidente dell’ente camerale cittadino, parlando anche a nome di Giunta e Consiglio camerali, offre ai giornalisti materani una stanza, sin da subito e fino al 31 dicembre 2019, dove possano lavorare alla produzione del giornale.
“L’Azienda ha ben chiarito che manterrà i livelli occupazionali, costringendo però i giornalisti a spostarsi in altra sede o a scegliere il telelavoro da casa. Realizzare un giornale va ben oltre lo scrivere un articolo – prosegue Tortorelli – è un lavoro corale, di confronto fra professionisti e necessita di un luogo fisico in cui svolgerlo ma una redazione, e l’editore non può sottacerlo, è ben più di un semplice luogo di lavoro. E’ un presidio di democrazia sul territorio, è una voce in più che concorre al pluralismo “ineludibile imperativo costituzionale” caposaldo del fondamentale diritto all’informazione, è un punto fermo per una comunità. Se poi la comunità in oggetto è quella materana, se la città è Matera, la stessa città che fra sei mesi sarà Capitale europea della cultura avrà l’attenzione della comunità internazionale e di investitori da tutta Europa, allora la scelta dell’editore appare davvero fuor di logica”.
“In questi mesi, poi, abbiamo assistito alle celebrazioni per i 130 de La Gazzetta del Mezzogiorno – conclude il presidente della Camera di commercio di Matera – vuole davvero l’editore segnare in questo modo la storia della testata in Basilicata”