“È un film drammatico che si ripete ormai a ciclo continuo. Il Commissario dell’Azienda Sanitaria di Matera Pietro Quinto aveva nei mesi scorsi adottato distinte deliberazioni con le quali conferiva mandato agli uffici di reclutare tempestivamente personale medico inserito nelle graduatorie di continuità assistenziale, da destinare al pronto soccorso di Policoro e alle guardie turistiche delle località di mare del Metapontino. In particolare per Policoro, in considerazione della consueta cronica carenza di personale medico da destinare al Pronto Soccorso, il Commissario, nelle more dell’espletamento dell’ennesimo avviso a tempo determinato, aveva disposto che si conferissero almeno quattro incarichi a medici inseriti nelle graduatorie di continuità assistenziale, da affiancare ai medici dipendenti per gestire la fase complessa del maxi afflusso legato alla presenza turistica sulle spiagge dell’area ionica. Almeno per smistare i codici bianchi. Ad oggi, nonostante i ripetuti tentativi e le insistenti chiamate degli uffici, solo un medico tra le decine contattate, ha accettato la proposta. Solo da metà luglio, forse, si aggiungerà un secondo medico”.
E’ quanto si legge in una nota dell’Ufficio stampa dell’Azienda sanitaria di Matera.
“Identico refrain – continua la nota – per i punti di guardia turistica sulle spiagge. Per il 2018, novità assoluta, il Commissario aveva disposto che in ogni località sul mare, a partire da fine giugno, fosse garantita la presenza di un medico. Anche in questo caso gli uffici stanno incontrando notevoli difficoltà, tanto che le prime guardie turistiche saranno operative dal 5 luglio prossimo è solo grazie alla disponibilità di medici già titolari di guardia medica. Detto più banalmente, nessun medico inserito nelle graduatorie andrà sulle spiagge. Almeno per ora”.
“ Stiamo facendo ogni sforzo possibile per reperire medici in numero necessario -afferma il responsabile dei rapporti con i medici convenzionati Giuseppe Taratufolo- ma nonostante l’offerta di un contratto di continuità assistenziale regolarmente retribuito, in pochi si sono dichiarati disponibili ad accettare”.
“Ciò che più preoccupa -aggiunge il Direttore Sanitario ASM Domenico Adduci- è che la situazione sarà sempre più critica poiché la penuria di medici non è destinata a rientrare ma anzi ad acuirsi per effetto del numero chiuso alla facoltà di medicina. L’Asm ovviamente continuerà nella ricerca, auspicando soluzioni a breve termine”.