Il Protocollo d’intesa tra Regione Basilicata e Distretto di Turismo Rurale “Le Terre di Aristeo” è stato sottoscritto giovedì a Rotondella durante un incontro.
A sottoscriverlo l’assessore regionale Roberto Cifarelli, con delega alle politiche di sviluppo formazione e ricerca e il presidente del Distretto Antonio Miele.
“La firma – si legge in una nota – è un atto particolarmente rappresentativo della volontà della massima istituzione regionale a riconoscere, sostenere l’impegno del Distretto destinato allo sviluppo della stragrande maggioranza del territorio regionale (78 Comuni e alcune centinaia di operatori economici e realtà associative impegnate nella promozione territoriale), rappresentato da Aristeo. All’incontro oltre all’assessore e al Presidente del Distretto erano presenti il sindaco Vito Agresti, la giunta comunale di Rotondella, comune candidato ad essere comunità Turistica dell’area metapontina, Rosa Gentile, coordinatrice di Agorà, l’amministratore delegato del Distretto Saverio Lamiranda, rappresentanti di amministrazioni comunali e numerosi operatori dell’area. Un confronto a più voci promosso innanzitutto per presentare gli obiettivi del Patto concreto tra i quali quelli centrali di realizzare le “Comunità Turistiche Integrate” e la realizzazione di progetti pilota, attraverso un efficace modello in grado di garantire la partecipazione effettiva di tutti i soggetti (pubblici e privati).
Dopo l’indirizzo di saluto delle Istituzioni locali presenti e le considerazioni rappresentate dagli operatori, Cifarelli ha illustrato le ragioni presupposte alla definizione del protocollo la cui approvazione da parte della Giunta regionale costituisce nei fatti, un “rivoluzionario, ma positivo cambiamento nei rapporti tra pubblico e privato”.
Tale “rivoluzione” ha reso ancora più evidente la volontà della Basilicata, a sostenerne e il modello del distretto di cui alla legge 106/2014, per il progresso economico della comunità regionale considerando lo stesso come nuova modalità di governance territoriale”.
“Si tratta – ha spiegato l’assessore, di un nuovo sistema pubblico economico-sociale di gestione decentrata nell’ambito del quale la partecipazione dei privati è ritenuta essenziale”, così come essenziale, per la realizzazione degli obiettivi definiti, sarà richiesto l’impegno di tutti , istituzioni, dirigenti, operatori e quanti hanno a cuore le prospettive dei giovani e l’esistenza delle Comunità.
Sottolineo anche il ruolo ed il rapporto che dovrà contraddistingue la presenza delle istituzioni pubbliche nell’ambito dell’organismo distrettuale, si tratterà di sperimentare un diverso modo di sostenere e programmare la gestione del territorio, riconoscendo, evidenziando e sostenendo i due diversi ruoli quello del pubblico, come agevolatore e sostenitore di quello dei privati. Questi ultimi dovranno essere maggiormente stimolati e coinvolti nella assunzione di responsabilità anche gestionale di tutte quelle iniziative compatibili con lo sviluppo che abbia nella dimensione comunitaria uno degli elementi distintivi più significativi nel rispetto delle regole, anche temporali, che il mercato richiede. E’ necessaria la ricostituzione delle condizioni di esistenza sociali economiche e produttive dei borghi affinché , prima di tutto i giovani possano riconsiderare l’opportunità di una loro permanenza negli stessi. E’ fondamentale per l’assessore, riuscire ad individuare soluzioni idonee non soltanto ad assicurare una occupazione stabile ma ancor più collocare questa dimensione in un’ambiente sociale e produttivo idoneo a rendere permanente e strutturata le opportunità che si riusciranno a determinare. E’ mio convincimento che le soluzioni condivise nell’ambito del protocollo sottoscritto possano essere non solo garanzia per giovani, ma anche di efficace ed effettiva partecipazione ai processi di programmazione e gestione degli interessi collettivi delle nostre comunità per realizzare uno sviluppo sostenibile dei Territori, per svolgere progetti di animazione e apprendimento volti a rafforzare e/o determinare il coinvolgimento di tutti gli attori presenti sul territorio, per la determinazione di nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato, per la realizzazione del Festival della Città Futura utile a potenziare l’ offerta del turismo culturale, museale, cinematografico dei beni immateriali su scala internazionale, per rendere il Distretto Le Terre di Aristeo la prima smart destination italiana, cogliendo a pieno le opportunità generabili da Matera, capitale della cultura europea 2019, per l’ampliamento e la realizzazione di una nuova accoglienza di qualità”.
Tutte queste sono condizioni non soltanto auspicabili, ma concretamente realizzabili e necessarie affinchè – è il messaggio contenuto nel Patto Regione-Distretto – si passi “dalla politica delle dire a quella del fare”, un fare condiviso capace di avviare una modalità di rapporti attivi fra l’amministrazione pubblica, i propri rappresentanti e la società civile organizzata.