Un violento nubifragio si è abbattuto nel Metapontino colpendo in particolare gli stabilimenti balneari provocando il fuggi fuggi dei bagnanti.
L’area colpita da improvvise raffiche di vento, intorno alle ore 14 di martedì 21 agosto, è quella dell’intero Golfo di Taranto sino a toccare direttamente la costa ionica della provincia di Matera.
“Tutto è avvenuto all’improvviso – riferisce Paolo Fuina (Lido Dompablo Metaponto) e punto di riferimento dei balneari Fiba-Confesercenti e non solo della costa – mentre alcuni nostri ospiti cominciavano il pranzo con gli ombrelloni che hanno cominciato a volare sulla spiaggia. La perturbazione molto simile ad una tromba d’aria è durata, per fortuna, poco tempo ma è stata veramente intensa come non accadeva da tempo immemorabile. Abbiamo fatto di tutto innanzitutto per mettere in sicurezza i nostri ospiti e poi per recuperare le attrezzature. E – riferisce ancora Fuina – possiamo assicurare che non si è registrato alcun problema alle persone”.
I titolari dei lidi sono adesso alle prese con la conta dei danni differenziati da zona a zona. Una verifica che potrà essere completata solo dopo che le condizioni meteo lo consentiranno.
L’estate 2018 è destinata a diventare per gli operatori balneari del Metapontino tra quelle più negative degli ultimi vent’anni con il maltempo che ha ridotto sensibilmente i margini di utile a causa della forte riduzione di utenti degli stabilimenti. Si spera adesso che tra le negatività non si debbano aggiungere danni ingenti alle strutture dei lidi. Si comincia a valutare l’ipotesi di richieste di interventi straordinari da parte del Governo e della Regione attivando misure e leggi sulle calamità naturali che coprono già agricoltura ed altre attività produttive tenuto conto che lo stabilimento balneare è un’attività imprenditoriale come le altre e pertanto non va penalizzata con esclusione da provvidenze di emergenza.
“Gli operatori balneari nei prossimi giorni attiveranno un’apposita iniziativa – annuncia il Centro Studi Turistici Thalia – nei confronti di Giunta, Consiglio Regionali e parlamentari lucani per interessarli della questione chiedendo un tavolo tecnico”.