Il cammino ordinario dell’anno pastorale per la diocesi di Tursi-Lagonegro, viene scandito dall’Agenda, strumento di raccordo e di comunione tra le parrocchie e con le aggregazioni ecclesiali.
Domenica 2 settembre, alle ore 17.00, presso il Cinema di Francavilla in Sinni, il vescovo Vincenzo Orofino presenta e consegna alla Chiesa locale l’Agenda 2018-2019, offrendo le linee guida dell’impegno dei fedeli, presbiteri e laici, per l’anno pastorale che inizia.
“Nell’Introduzione – si legge in un comunicato dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi – il Vescovo scrive: “Formazione e missione sono compiti fondamentali e costanti nella vita della Chiesa. Siamo chiamati a metterci in una permanente condizione di formazione ma nello stesso tempo anche di missione: possiamo comunicare agli altri solo ciò che rende lieto e sicuro il nostro cuore, con la consapevolezza che la fede si rafforza donandola. All’interno di questa scelta di fondo e in continuità con il lavoro svolto in questi ultimi due anni, vogliamo puntare su due priorità: continuare e intensificare l’opera di educazione alla fede, alla speranza e alla carità, seguendo le indicazioni contenute nella mia Lettera pastorale “Al fine di edificare il Corpo di Cristo” (Ef 4,12), con gli orientamenti per il triennio 2017-2020, e crescere in consapevolezza ecclesiale e favorire una maggiore corresponsabilità pastorale – secondo la vocazione, il carisma e il ministero di ciascuno – approfondendo il fondamento teologico e antropologico dell’identità personale. Tutte le nostre attività pastorali devono tendere a sostenere il cammino ecclesiale e spirituale di ognuno di noi e delle persone che il Signore ci dona di incontrare. Servire la fede delle persone è il motivo adeguato della missione della Chiesa”.
“Le persone, cuore della pastorale” è il tema dell’anno e il riferimento evangelico scelto è l’incontro di Gesù con Zaccheo (Lc 19, 1-10) che rinnova la vita del pubblicano, che gli permette di aprirsi alla grazia di Dio, sperimentando la conversione con tutta la sua forza dirompente: dona la metà di ciò che possiede ai poveri e restituisce quattro volte tanto a chi ha rubato. Il peccatore pubblico, accolto dall’abbraccio misericordioso di Dio, diventa un appassionato narratore dell’amore di Dio che gli offre salvezza nell’oggi della sua esistenza.
Tante le attività programmate.
Gli appuntamenti di Scuola di Cristianesimo sono uno snodo importante del cammino annuale per approfondire la “consapevolezza ecclesiale” e il protagonismo dei fedeli laici: nelle quattro zone pastorali si terranno otto lezioni aperte a tutti; gli incontri del Vescovo con i sindaci e i parroci per guardare con acuto senso di concretezza al territorio e dialogare su “sfida educativa e solidarietà-poveri” e “lavoro e beni culturali”; tre focus (momenti formativi e di dialogo) per i giovani chiamati a riflettere su fede, mondo digitale e scuola; le proposte diocesane: Betania (per le famiglie), Tabor (per i giovani in ricerca) e Tiberiade (cammino di discernimento vocazionale), gli incontri del Vescovo con i sacerdoti giovani e le proposte delle associazioni ecclesiali e dei movimenti che arricchiscono ulteriormente il cammino diocesano che include anche il corso di esercizi spirituali per fedeli laici che si terrà a Collevalenza, la vacanza estiva in montagna e le vacanze per gli universitari, oltre alle due esperienze “Alla scuola della Carità” per adolescenti e giovani proposte dalla Caritas.
A ciò si aggiungono le celebrazioni conclusive dell’Anno lentiniano, indetto nel ventennale della beatificazione del sacerdote Domenico Lentini, originario di Lauria e il ritiro spirituale del clero della Basilicata nella chiesa che conserva le sue spoglie mortali.
Il Vescovo promette di incontrare personalmente ogni sacerdote e i Consigli pastorali e per gli Affari economici parrocchiali e chiede una maggiore prossimità ai giovani, alle famiglie e ai sofferenti che domandano agli operatori pastorali e alla Chiesa un riferimento certo, guide sicure ed educatori credibili.
Insomma, tante proposte che dicono cura, fervore e dinamismo spirituale incarnato, che indicano un metodo e aprono nuove sfide perché ci si appropri della “gioia del Vangelo (che) riempie il cuore e la vita intera”, come scrive Papa Francesco all’inizio dell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” e perché sia vivo, nel cuore dei credenti, il desiderio della santità come proposta alta del vivere cristiano”.