“La “truffa del pacco” sventata dalla Procura della Repubblica di Matera attraverso un’indagine congiunta Carabinieri e Polizia deve riaccendere l’attenzione di istituzioni e cittadini per mettere i nostri anziani al riparo da ogni odioso tentativo di sottrarre soldi e sottoporli a vessazioni di ogni tipo”.
A sostenerlo è il presidente di “Una Nuova Italia-Basilicata”, nonché segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo ricordando che durante la stagione estiva si era verificato un altro raggiro particolarmente diffuso sempre ai danni di anziani: quello del finto incidente stradale. Si telefona alla persona prescelta (quasi sempre donna) comunicando che il nipote ha subito un incidente stradale ed ha bisogno di assistenza legale per “evitare il carcere”. L’organizzazione della truffa viene completata, per conferma, da una seconda telefonata di uomo che si spaccia per carabiniere per poi passare a casa dell’anziana a “recuperare” un acconto per spese legali. Purtroppo quanti si dedicano alle truffe contro le persone più deboli studiano bene ogni forma di raggiro.
“All’interno della nostra campagna denominata “vittime e carnefici” abbiamo attuato – aggiunge Di Giacomo – una serie di iniziative a tutela delle fasce più deboli che è da sempre uno dei compiti che le forze dell’ordine assolvono con particolare attenzione per la difesa delle vittime e la lotta, senza risparmio di energie, agli autori di tali reati. L’invito è di prestare molta attenzione alle telefonate di sconosciuti e di consultare sempre un familiare, di avvisare le forze dell’ordine e quindi di sporgere denuncia.
Ci aspettiamo adesso che la “linea dura” annunciata dai Ministri all’Interno Salvini e alla Giustizia Bonafede nei confronti di quanti si occupano esclusivamente di truffare i nostri anziani, oltre che nei confronti degli autori di violenze, sia confermata nei fatti con provvedimenti urgenti in due direzioni: più prevenzione ed assistenza (campagna di informazione, uomini e mezzi), pene più severe. C’è innanzitutto un vuoto legislativo da colmare. Il costante aumento contando sulla solitudine degli anziani, del reato di truffa e la particolare aggressività verso le fasce più esposte come le persone anziane, come purtroppo accade troppo spesso in centri di assistenza per anziani e disabili, devono indurre a riflettere sulle legislazioni che altri Paesi Europei hanno adottato per cercare di contrastare questo fenomeno. Da noi invece, in caso di fermo dei malviventi, niente misure cautelari in carcere per pene detentive non superiori a 3 anni: in buona sostanza, truffatori quasi sempre a piede libero. Dunque pene più severe per gli autori di reati contro le persone anziane. Noi proponiamo in proposito l’introduzione del reato di “anzianicidio” nei casi di violenze e uccisioni”.