I docenti dell’Istituto Comprensivo “Q. O. Flacco ” di Marconia hanno scritto una nuova lettera aperta, indirizzata ai vertici della Regione Basilicata, al sindaco di Pisticci Viviana Verri, ai segretari regionali delle sigle sindacali e al Tavolo tecnico interistituzionale della Basilicata, per discutere ancora della questione dimensionamento scolastico che interesserà le scuole del territorio di Pisticci.
Gli insegnanti ribadiscono “tutta la contrarietà all’ipotesi di scippo ai danni della comunità di Marconia, su proposta del Sindaco di Pisticci e della Giunta Comunale, in materia di dimensionamento scolastico per il piano triennale 2018/2021, e nel riproporre le argomentazioni contenute nella lettera inviata il 28/9/218, che si intendono qui riportate evidenziano la mancanza di qualsiasi tipo di risposte da parte del Presidente della Giunta Regionale, dell’Assessore Regionale Roberto Cifarelli, del Presidente del Consiglio Regionale, del Presidente della VI commissione del Consiglio Regionale.
A nostro parere la decisione delle giunta comunale è insufficiente in quanto andava convocato un consiglio comunale aperto come fatto precedentemente.
Non si capisce inoltre il perché, ad iscrizioni chiuse, l’I.C. “Padre Pio da Pietralcina” comunica all’amministrazione comunale il numero di 600 iscritti per contraddirsi il mese successivo comunicando un numero inferiore.
La presente, quindi, per sottolineare, ancora una volta, la necessità di tutelare l’intera comunità didattica di Marconia, ponendo al di sopra di ogni altro interesse la continuità didattica e non altri interessi di mero campanilismo o, peggio, di ostinata conservazione di un ruolo. Necessità, questa, espressa anche da un nutrito numero di cittadini attraverso una petizione e dai rappresentanti dei genitori in seno al Consiglio di Istituto “Quinto Orazio Flacco”, attraverso lettera inviata il giorno 08/10/2018.
Alla luce degli argomenti evidenziati nelle varie interlocuzioni, attendiamo fiduciosi il buon esito della questione che vuol dire la salvaguardia dell’unità scolastica della comunità di Marconia. Riteniamo che se andasse in porto la scombinata proposta del sindaco di Pisticci (e se la stessa fosse avallata dalla Commissione interistituzionale), il plesso scolastico di Via Monreale altro non sarebbe che una testa di ponte dell’Istituto Comprensivo “Padre Pio da Pietralcina”, preludio a una guerra permanente finalizzata all’accaparramento di iscrizioni all’uno o all’altro istituto. Una guerra che non avrebbe mai un vincitore ma solo vittime, a cominciare dagli alunni più giovani, interpretati non già come persone da formare ma come oggetti utili a rimpinguare il numero degli iscritti da innalzare in un vessillo: QUOTA 600, prevista da una legge di cui si vuole fare beffe. Una guerra per altro impari perché la testa di ponte ci sarebbe solo a Marconia.
Cosa diversa sarebbe, per una reale unità territoriale, spesso utilizzata in maniera strumentale, univoca e fuori luogo se ci fosse uno scambio culturale e di sostanza che potrebbe configurarsi in un gemellaggio didattico come, per esempio, una scuola di Marconia in capo alla comunità didattica di Pisticci Centro e una scuola di Pisticci Centro in capo alla comunità didattica di Marconia. In questo senso Marconia ha già dato, attendiamo la stessa generosità da parte di Pisticci, in nome di una reale unità e integrazione culturale del territorio e non di strane alchimie per aggirare una legge. Sì, noi riteniamo più importante l’integrazione culturale e sociale rispetto alla conservazione di una dirigenza utilizzata come un grimaldello per contravvenire a una legge e per sconquassare le scuole di Marconia.
Ci dicano il Sindaco e il tavolo interistituzionale se questo è il modo per tutelare l’unità territoriale.
Ci dicano il sindaco e il tavolo interistituzionale se Pisticci e Marconia sono parte dello stesso territorio e ci spieghino anche a chi gioverebbe una continua corsa alla “preda” per incrementare il numero di iscritti in un istituto a discapito di un altro.
Ci dicano il sindaco e il tavolo interistituzionale se le alchimie si possono adottare per la sola tutela della dirigenza di Pisticci e non per quella di Marconia; perché si sappia: se è guerra, sarà guerra!
Ci dicano il sindaco e il tavolo interistituzionale qual è la necessità reale di avere due dirigenze nello stesso territorio e se questo rappresenta l’unico interesse dell’amministrazione comunale.
Ci dicano il sindaco e il tavolo interistituzionale se l’obiettivo non è quello di creare una testa di ponte della dirigenza di Pisticci a danno di Marconia e ci si dica come si potrebbe scongiurare la conseguente gara all’accaparramento.
Ci dicano il sindaco e il tavolo interistituzionale qual è il risparmio, principio alla base del dimensionamento, di questa scellerata operazione.
Ci dicano il sindaco e il tavolo interistituzionale se uno dei loro obiettivi è aggirare una legge e le linee guide approvate con Delibera di Giunta Regionale n. 955 del 15/09/2017 per mettere in atto una vera e propria spoliazione, il cui unico obiettivo è conservare un ruolo di dirigente. Veramente si pensa che questa sia la priorità in ossequio alla quale occorre sacrificare tutto il resto?
Ci dicano il sindaco e il tavolo interistituzionale se non è possibile prevedere se la rapina del plesso scolastico di Via Monreale, perpetrata a danno della comunità di Marconia, non produrrà un sottodimensionamento dell’Istituto Comprensivo “Quinto Orazio Flacco”, in considerazione del calo complessivo della popolazione scolastica e quindi la perdita della dirigenza di Marconia. In previsione di quella eventualità, non remota, ci si vuole spiegare cosa si intende fare? Anche in quel caso la priorità assoluta sarebbe la conservazione della Dirigenza? O quel principio vale solo adesso?
Ci dicano il sindaco e il tavolo interistituzionale se ha un valore la volontà espressa dai genitori attraverso una petizione, se ha valore il parere degli insegnanti, se ha valore il parere dei rappresentanti dei genitori in seno al Consiglio di Istituto.
Si dimentica forse il sindaco che è rappresentante della comunità, anche di quella di Marconia che, dal punto di vista demografico, è il doppio rispetto a quella di Pisticci?
E’ così potente la dirigente dell’istituto pisticcese al punto di condizionare l’intera giunta comunale?
Ci dicano il sindaco e il tavolo interistituzionale, inoltre, qual è la motivazione improrogabile e l’urgenza posta alla base della incomprensibile e intempestiva decisione di assumere adesso un provvedimento che può tranquillamente essere rinviato a fine triennio?
Si sappia che gli alunni, gli insegnanti, i genitori e l’intera cittadinanza non assisteranno inermi alla spoliazione della scuola di Marconia, perché se si dovesse continuare ostinatamente a non ascoltare le ragioni del territorio si organizzeranno altre iniziative senza escludere l’occupazione della scuola alla qual cosa stanno lavorando genitori e cittadini.
Questo si vuole? Lo scontro?
Bene, si sappia che noi siamo pronti.
Ciononostante, al fine di evitare contrapposizioni sterili e avere il tempo necessario per approfondire una riflessione serena, utile a dirimere la complessa vicenda la cui soluzione va oltre la semplicistica proposta del sindaco di Pisticci, gli insegnanti chiedono al tavolo interistituzionale di rinviare ogni decisione alla fine del triennio 2018/2021 e di utilizzare il tempo rimanente per monitorare l’andamento demografico e della popolazione scolastica in maniera tale da fondare una giusta decisione nel 2021 in un quadro di insieme basato su ipotesi numeriche consolidate”.