“ll ministero dello Sviluppo Economico di Luigi Di Maio ha dato il via libera alle trivelle per la ricerca del petrolio nel mar Ionio. In data 31 dicembre 2018 è stato pubblicato sul Buig (bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle geo risorse ) l’autorizzazione di tre nuovi permessi ( F.R43-44-45.GM ) di ricerca petrolifera su una superficie complessiva di 2200 km/q a favore della società americana Global MED LLC, con sede legale in Colorado, USA.”
Lo denunciano Angelo Bonelli e Donato Lettieri dell’esecutivo nazionale dei Verdi.
“La ricerca autorizza l’uso dell’air gun, le bombe d’aria e sonore, che provocano danni ai fondali e alla fauna ittica: è il regalo di Luigi Di Maio alla Puglia e alla Basilicata dopo Ilva e le autorizzazioni alla Shell rilasciate dal ministero dell’ambiente.
Con la legge di Bilancio Luigi Di Maio avrebbe potuto abrogare l’art. 38 della legge Sblocca Italia, voluta da Renzi che consente di unificare l’autorizzazione di ricerca con la concessione ad estrarre idrocarburi, ma come ha fatto con Ilva ha confermato per intero quello che ha fatto il precedente governo.
Ricordiamo che Il 10 dicembre il ministero dell’Ambiente ha rilasciato in un solo giorno 18 pareri favorevoli di ottemperanza alla ricerca di idrocarburi in modo particolare nel mare Adriatico, permessi che per il ministro Costa erano un atto dovuto. Sempre il ministero dell’Ambiente – dichiarano gli ecologisti – attraverso la
commissione tecnica Via ha dato ben 3 pareri favorevoli, riformulati a novembre scorso, alla ricerca petrolifera da parte della Shell in terraferma su ben 347 km/q con ricerca sismica attraverso geofoni attivati da cariche esplosive, nelle aree comprese nel Parco nazionale Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese.”
Il M5S – concludono Bonelli e Lettieri – ha usato l’ambiente come strumento di propaganda elettorale e riempie l’Italia di trivelle con una politica energetica fossile: chiedere scusa a chi li ha votati e dire vi abbiamo ingannati non sarà mai troppo tardi”.