“Seguiamo con attenzione l’evolversi della questione trivelle e l’alternante comunicazione da parte del Governo con un susseguirsi di proposte di emendamenti più volte modificati”.
Si apre così il comunicato congiunto delle associazioni ambientaliste No Scorie Trisaia e Mediterraneo No Triv.
“Il Ministro Costa – prosegue la nota – dichiara di essere contro le trivelle e annuncia di voler esercitare le sue prerogative anche a costo di farsi sfiduciare.
Poi arriva la notizia di uno fermo di soli 18 mesi delle ricerche mentre nessun provvedimento è adottato per quelli in scadenza e per quelli già concessi così come anche il rinvio del Piano di Tutela.
Ma alla fine restano sempre e solo emendamenti che debbono essere ancora approvati.
Il Ministro Costa lo abbiamo già incontrato mesi fa a Pisticci e in quell’occasione gli abbiamo esposto i gravi problemi ambientali che interessano la nostra regione; gradiremmo che questa volta prima di una sua ipotetico abbandono del ministero dia il suo contributo alla causa per salvare le acque lucane e il mare che creano economie e pil per 4 regioni meridionali.Glielo chiediamo in quanto impegnati da decenni nel rispetto della tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini e delle economie locali.
Nello specifico servono pareri norme e decreti su:
1)Divieto di trattare i reflui petroliferi (con radioattività naturale ) nei corsi d’acqua,visto le enormi quantità prodotti nelle estrazioni petrolifere.
2) Inclusione dell’air gun tra i reati ambientali allo stesso modo di come propose lo stesso Movimento 5 Stelle durante la legislatura Renzi-Galletti.
3) Piani di tutela dei bacini idrici e idropotabili visto e considerato che la Basilicata da acqua a 4 regioni e a 3 milioni di abitanti per il potabile.
4) parere negativo Via permesso di ricerca petrolifera D84 Mar Jonio.
5) parere negativo Via permesso Monte Cavallo , La Cerasa, Pignola della Shell.
6)Parere negativo Via pozzo Alli 5 .- Marsico.
7)Procedimento Pozzo San Teodoro: parere negativo futura Via, il pozzo non ha avuto l’esclusione Via ma il procedimento andrà in richiesta Via.
8) Sull’eolico il ministro può bloccare le Via in attesa di una Sen applicata anche alle energie rinnovabili, la democrazia dell’energia e non la solita speculazione sui territori e sugli incentivi. In Basilicata la produzione di eolico tra i progetti esistenti e quelli da mettere in cantiere sfiora i 1600 MW (la potenza di 2 centrali nucleari).
9 ) Per il rinnovo delle concessioni in Val d’Agri e nel Metapontino resta responsabile Di Maio al di là del nuovo emendamento moratoria del Governo sui permessi di ricerca.
E infine chiediamo applicazione del principio di precauzione su tutti i procedimenti. Ora è chiaro a tutti che gli atti dei Ministri non sono mai atti dovuti e quindi serve solo volontà politica ad affrontare temi così importanti”.