E’ stata fissata per l’otto settembre la grande manifestazione unitaria e partecipata a Roma del popolo degli alluvionati del Metapontino che chiederanno lo sblocco delle ordinanza dovute dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
E’ la conclusione alla quale si è arrivati dopo l’ennesima riunione tenutasi nella sala
consiliare di Bernalda, alla quale hanno partecipato, oltre al comitato in Difesa delle Terre Joniche rappresentati della Provincia di Matera e di Taranto, i sindaci di Bernalda, Ginosa, Castellaneta, Grottole, Grassano, Craco, Pisticci, Montescaglioso, Scanzano Jonico, Montalbano Jonico, Matera, Tursi e Nova Siri.
La manifestazione di Roma sarà un’iniziativa interregionale dove saranno coinvolti anche le Marche, l’Abruzzo ed il Molise, oltre che la Puglia e la Basilicata.
La manifestazion,e convocata dai Sindaci e dalle province insieme al Comitato per la Difesa delle Terre Joniche, vuole avviare un più ampio coinvolgimento di tutte le forze politiche, sociali, sindacali e dei movimenti di cittadini sia di Puglia che di Basilicata che delle altre Regioni per questo si andrà a preparare un documento che chiede ai due Presidenti di Puglia e Basilicata di assumere con forza la vertenza per l’alluvione del 1° Marzo come punto centrale nell’agenda dei provvedimenti istituzionali delle due regioni e nel rapporto politico ed istituzionale con il Governo.
Ai due Presidenti si chiede di portare nella Conferenza Stato Regioni la vertenza perchè se ne faccia un elemento forte nei rapporti con il Governo Nazionale anche alla luce dei problemi aperti alla legislazione sulle emergenze dal decreto milleproroghe.
Dalla riunione di ieri inoltre è emersa la necessità di una richiesta urgente di convocazione della cabina di Regia in Basilicata e del Tavolo Regionale in Puglia per porre alle due Regioni con forza la necessità di adottare misure anche con proprie risorse e propri strumenti operativi per assicurare il diritto all’alloggio degli sfollati, evitare ulteriori crisi alle aziende che hanno perso reddito e strutture, condurre sul territorio i lavori di massima urgenza per il ripristino di condizioni minime di sicurezza.
Le due Regioni verranno investite della necessità di adottare provvedimenti straordinari anche in attesa e nelle more che il Governo Nazionale emetta le due ordinanza e stanzi i fondi necassari. Inoltre verranno coinvolti l’Anci e dell’Upi nei tavoli e nel percorso per la convocazione della manifestazione nazionale.
Non si ferma dunque la macchina organizzativa del comitato Terre Joniche che andrà avanti sin quando gli alluvionati non avranno ottenuto il loro giusto risarcimento.