La Cgil, la Flc e lo Spi Cgil di Matera, in occasione della festa dell’Otto marzo, propongono alle scuole secondarie di II grado di Matera e Policoro ed alla cittadinanza la proiezione del film documentario Ma l’amore c’entra? (E. Lodoli, 2017), che affronta il tema della violenza contro le donne attraverso il punto di vista di tre uomini maltrattanti, che hanno intrapreso un percorso di cambiamento.
Il film sarà proiettato a Policoro nella giornata dell’otto marzo: di mattina h10,00 presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora”; di pomeriggio presso la sala consiliare del Comune di Policoro .
Nella giornata del 9 marzo a Matera: in mattinata h.9,30 presso l’I:TC.G.”Loperfido”; di pomeriggio h.17,30 presso il Cinema”Il Piccolo”.
L’ obiettivo e’ quello di sensibilizzare gli studenti e la cittadinanza al tema della violenza di genere in occasione di una ricorrenza, la Giornata Internazionale della Donna, che si prefigge lo scopo di ricordare da un lato le conquiste raggiunte, e dall’altro le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono oggetto tutt’ora in numerose parti del mondo.
Secondo recenti dati ISTAT sono 6 milioni 788 mila le donne fra i 16 e i 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita (31,5%), di cui 4 milioni 353 mila hanno subito violenza fisica (20,2%), 4 milioni 520 mila violenza sessuale (21%) e 1 milione 157 mila stupri o tentati tali (5,4%).
Inoltre, secondo quanto riportato dal Gender Gap Report 2018, sebbene la parità di genere rappresenti oggi uno dei valori fondamentali, “sul lavoro la realtà è diversa. Nell’UE le donne, nei vari settori economici, guadagnano in media oltre il 16% in meno all’ora rispetto agli uomini. Questo divario retributivo di genere è rimasto stabile negli ultimi 5 anni. Al ritmo di cambiamento attuale verrà colmato solo all’inizio del prossimo millennio”.
Le diseguaglianze dovute all’impossibilità di una completa autodeterminazione, dunque, assumono oggi un ruolo determinante.
In Italia, la cultura degli stereotipi di genere e l’assenza di tutele e di pari opportunità contribuiscono in maniera determinante a far crescere la forbice delle diseguaglianze.
Per questa ragione la CGIL di Matera , da sempre in prima linea nell’ambito delle politiche di genere, ritiene fondamentale il contributo della scuola, che oggi è chiamata a svolgere un ruolo di coinvolgimento e di sensibilizzazione: partendo dal dare centralità a queste tematiche e per agire nel profondo delle coscienze, mettendo in campo una vera e propria rivoluzione culturale nei confronti delle nuove generazioni.
Al termine della proiezione vi sarà un dibattito a cui prenderanno parte la regista Betta Lodoli, figure professionali: psicologa (Patrizia Costanza) e psicoterapeuta, D.S. Castronuovo, gli amministratori comunali del Comune di Policoro Enrico Mascia, l’assessore alla pubblica istruzione Titti Cacciatore, il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese, l’avvocato Vincenzo Montagna e gli studenti del Pitagora, del Liceo scientifico “E.Fermi” e delle scuole superiori di Matera, i rappresentanti sindacali nelle figure dei Segretari generali della Cgil di Matera Eustachio Nicoletti, Angela Auricchio della Flc di Matera e di Angelo Vaccaro dello SPI di Matera.
IL FILM
Paolo, Luca e Giorgio (nomi di fantasia) sono tre uomini normali, diversi per età, origine e carattere, ma legati da un problema comune: hanno compiuto atti di violenza contro le loro compagne pur non essendo mostri, né malati, né assassini. Le loro vite si sono incrociate in uno stesso luogo, quello in cui hanno cercato aiuto per cambiare: il centro LDV (Liberiamoci dalla Violenza) dell’Azienda USL di Modena.
Nel film Ma l’amore c’entra? per la prima volta sono gli autori di violenza nelle relazioni affettive a raccontarsi alle donne. La regista Elisabetta Lodoli, la sceneggiatrice Federica Iacobelli – che ha scritto il film insieme alla regista – e la produttrice esecutiva Roberta Barboni hanno raccolto le testimonianze dei tre protagonisti nell’arco di due anni. Il film non è però la storia di un trattamento terapeutico, piuttosto è una riflessione sull’educazione sentimentale e sugli stereotipi culturali, sulla differenza uomo-donna, nella consapevolezza che la violenza non è una malattia, ma un aspetto di una certa cultura.
Come scrive Lea Melandri, «Non si tratta di cancellare l’amore ma di ripensarlo, liberarlo dalla violenza invisibile che si porta dietro dalla storia fin qui conosciuta».
“Non poteva arrivare in un momento più giusto il bel film di Betta Lodoli Ma l’amore c’entra?, ritratto di tre uomini in cammino verso l’affrancamento dalla violenza domestica. Il tema, come si dice, è caldo ma il punto di vista per nulla scontato e in qualche modo spiazzante perché sta tutto nel titolo che pone l’accento sull’amore”.
(Angela Prudenzi, Cinematografo.it – Ente dello Spettacolo).