Il Tar del Lazio ha sospeso il bonus Idrocarburi


E’ durata meno di un mese la certezza, o l’illusione, degli automobilisti lucani di avere un pieno gratis di benzina grazie al tanto annunciato bonus Idrocarburi.
Proprio quando tanti avevano già presentato la richiesta, con lunghe code agli sportelli degli uffici postali, è arrivata la decisione del Tar del Lazio di sospendere, in via cautelare, il provvedimento fino al marzo del prossimo anno.
Tutto per un ricorso della Regione Veneto poiché, nel decreto interministeriale del 12/11/2010 che prevede le compensazioni per quei territori dove avvengono estrazioni petrolifere, non c’è riferimento a compensazioni per le regioni in cui vi è la presenza di rigassificatori.
Un emendamento voluto dalla Lega e che riguarda proprio il Veneto che, pur non estraendo gas o petrolio, ospita dal 2009 il rigassificatore di Porto Vigo, in provincia di Rovigo.
Ricorso accolto dal Tar del Lazio e tutto congelato, almeno fino alla prossima primavera.
E adesso cosa accadrà?
Con una nota, il ministero dello Sviluppo Economico ha fatto sapere che “al fine di non perdere le somme già stanziate e in erogazione, è in corso la presentazione della richiesta urgente al Consiglio di Stato di annullamento della sospensiva, che sarà esaminata già ad agosto”.
Proprio per questo gli esponenti del Popolo delle Libertà, che fortemente hanno voluto il bonus ideocarburi, hanno fatto sapere che “procederà regolarmente il ricevimento delle domande per il “bonus” negli uffici di Poste Italiane”.
Al di la delle polemiche politiche, che immancabili sono divampate dopo che la notizia della sospensione è rimbalzata tra giornali e siti web, basta guardare i commenti postati nei social network per capire la delusione e l’amarezza provata dai lucani a quella che viene considerata l’ “ennesima beffa”.
Se i novanta euro del bonus avevano ricevuto, su Facebook come su Twitter, una marea di critiche, tanto da dare vita a veri e propri gruppi contro la card, adesso la notizia della sospensione viene considerata, dal popolo virtuale, come una vera e propria “presa in giro”, soprattutto in considerazione delle code che molti cittadini hanno dovuto fare negli uffici postali della regione, per richiedere un beneficio al momento congelato fino a prossima decisione.

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