Non abbassare la guardia per evitare che nuovi incendi possano mettere ancora a rischio il patrimonio boschivo di Policoro e del Metapontino.
È l’invito fatto, attraverso una nota, dal Wwf Basilicata dopo l’arresto di un piromane, effettuato nei giorni scorsi dal Corpo Forestale dello Stato nei pressi del bosco Pantano.
L’organizzazione ambientalista esprime apprezzamento per l’operazione della Forestale ma chiede sempre di restare vigilanti ed evitare che possano esserci casi di emulazione.
“Gli eventi di questi ultimi giorni – ha dichiarato con rammarico Antonio Colucci, responsabile dell’Oasi Wwf di Policoro – hanno messo a rischio anni di lavoro degli operatori della riserva che, dal 1995 con le attività dei campi naturalistici, hanno fatto conoscere a tanti italiani il valore inestimabile racchiuso in uno degli ultimi boschi planiziali di Italia.
Tutto questo lavoro, fatto di impegno personale e sacrifici, ha corso il rischio di essere vanificato per l’assenza di un presidio istituzionale sul territorio e per scelte politiche non sempre idonee a tutelare, valorizzare e gestire nel modo giusto questa riserva.
Faccio appello al Prefetto – ha concluso Colucci – affinchè la tutela, la gestione ed il presidio del territorio vengano affidati a chi da anni cura con grande capacità, dedizione ed amore questa terra, e che un tale patrimonio non diventi merce di scambio per il perseguimento di altri interessi”.
“Da oggi il Wwf non farà sconti a nessuno – ha aggiunto Vito Mazzilli, presidente della sezione lucana dell’organizzazione ambientalista – un patrimonio così importante per l’Italia intera non può essere abbandonato a se stesso e non può vivere di promesse e di mancato impegno delle istituzioni.
Ad oggi l’oasi ha vissuto contando sulle sole forze dell’associazione.
Chiediamo pertanto – conclude Mazzilli – alla Regione Basilicata ed alle Province di Matera e Potenza di investire con decisione sulla tutela e valorizzazione delle aree protette regionali, per evitare che episodi come quelli accaduti nella Riserva di Policoro possano perpetuarsi mettendo a rischio il ricco patrimonio naturalistico della Regione”.