In questo anno scolastico l’Istituto Comprensivo n. 1 “Lorenzo Milani” di Policoro ha iniziato un’intensa attività di collaborazione con l’Istituto di Diplomazia Europea e Sudamericana.
In particolare, per gli alunni delle classi Quinte di Scuola Primaria e delle classi Seconde della scuola secondaria di I grado sono stati elaborati dei percorsi di approfondimento sulle caratteristiche linguistiche, culturali e geografiche del Portogallo e del Brasile. Sono state, quindi, individuate due scuole con cui realizzare dei gemellaggi e vari scambi di esperienze didattiche.
Nell’ambito di queste attività i docenti, gli alunni ed i loro genitori parteciperanno al Convegno Internazionale Lingua e Cultura nella Globalizzazione – Italia, Portogallo e Brasile che si terrà il giorno 09 aprile, dalle ore 16.00 alle 18.00, nella sala Capitolare (del Senato della Repubblica) presso il Convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma.
L’incontro costituirà un momento di sensibilizzazione e confronto sul valore della lingua madre e della diversità linguistica nelle società multiculturali, visto attraverso l’esperienza di italiani, portoghesi e brasiliani, il cui percorso di integrazione si è tradotto in una pratica di interazione e scambio reciproco di culture.
L’adesione dell’Italia nel 2018 alla CPLP (Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese) come Osservatore Associato potrà consolidare diversi interessi, portare allo sviluppo di progetti congiunti, rafforzare le relazioni economiche e commerciali con gli Stati Membri, nonché favorire ulteriormente rapporti di amicizia e cooperazione.
Attualmente in Italia, la presenza del portoghese nelle scuole è una realtà che sta iniziando a prendere corpo, proprio grazie alla volontà di tutti i rappresentanti della lingua portoghese presenti sul territorio, in primis tutti i docenti abilitati, i quali si stanno adoperando per evidenziarne le potenzialità sia sotto il profilo didattico, sia economico in termini di iscrizioni e finanziamenti esteri.
Inoltre questo incontro è anche una riflessione sulla promozione della lingua e della cultura italiana all’estero, perché bisogna dare agli stessi italiani all’estero, in gran parte figli soprattutto dell’ultima ondata emigratoria e molto preparati, il compito e la responsabilità di promuovere la lingua di Dante nelle rispettive nazioni di residenza.
La lingua italiana rappresenta uno strumento indispensabile di promozione culturale, di società, di mobilità e turismo. Reggere una reale azione di sostegno dell’insegnamento dell’italiano all’estero, diviene lungimirante e mostra capacità di visione.
L’Unione Europea si è prefissata come obiettivo quello di far imparare ai bambini almeno due lingue in giovane età: il multilinguismo in Europa è infatti alla base della mobilità dei lavoratori e dell’economia, così che le competenze linguistiche divengono una necessità e un diritto per tutti. Da allora vengono investiti più di 30 milioni di euro all’anno per promuovere l’apprendimento delle lingue e la diversità linguistica tramite svariati programmi e 800 milioni di persone in tutta Europa sono incoraggiate a imparare più lingue, ad ogni età, dentro e fuori la scuola.
Se infatti l’apprendimento della propria lingua madre avviene nei primi cinque anni di vita, per la maggior parte dei bilingui l’apprendimento della seconda o terza lingua è avvenuto in età scolare o addirittura più avanti. Non esiste limite di età per l’apprendimento di un linguaggio! E il bilinguismo comporta vari tipi di benefici. Esso può aumentare le probabilità d’imparare successivamente altre lingue, in qualche modo, infatti, l’apprendimento di una terza lingua è facilitato dalla formazione di una seconda. I bilingui possono inoltre avere alcuni vantaggi nel modo di pensare: è evidente che fanno progressi più velocemente rispetto a coloro che parlano una sola lingua e in molte occasioni sono più creativi.
Potendo comunicare poi con una più ampia varietà di persone e sperimentare due o più culture in modo intimo, possono essere portati ad una maggiore sensibilità nella comunicazione e ad un’accresciuta disponibilità a costruire ponti culturali.
Senza considerare poi il potenziale vantaggio economico derivante dalla conoscenza di due o più lingue: più se ne conoscono, maggiori sono le opportunità di lavoro.
La diversità delle lingue e delle culture, come nel caso della biodiversità, viene sempre più considerata un patrimonio da preservare e valorizzare: ogni lingua ha il suo modo di vedere il mondo ed è il prodotto della propria particolare storia. Imparare le lingue degli altri popoli ci dà modo di comprendere meglio la loro cultura e superare le differenze culturali.