Incontro culturale in programma per domenica 12 maggio a Valsinni.
Nella Sala Eventi “Ninì Truncellito”, alle ore 18.30, Verrà presentato il libro di poesie “Il pianto della ginestra” di Angelo Viccari uscito per le edizioni Archivia dell’Associazione culturale InLoco. L’iniziativa è promossa e organizzata dai giovani del Servizio Civile.
Il programma della serata, coordinata da Fenj Modarelli, prevede, dopo i saluti del sindaco Gaetano Celano e dell’assessore alla cultura Giuseppe Truncellito, gli interventi dell’avv. Piera Chierico e di Rosa Carmen Zaccone, docente di lettere. A recitare alcune delle 40 poesie contenute in questa raccolta saranno Elisa Peluso e Carmen Modarelli con l’accompagnamento di Pino Battafarano alla chitarra e della giovanissima Nicole Barone alla fisarmonica.
Il programma prevede, inoltre,la presentazione di alcune opere dell’artista Maria Santarsiero, ispirate alla poetica di Viccari (legata ai luoghi dell’infanzia dell’autore) e l’esibizione del Gruppo “Balletto lucano” di Senise.
Con “Il pianto della ginestra”, Viccari giunge alla sua quarta pubblicazione, proponendo 40 poesie in lingua e 12 in dialetto novasirese (in gran parte inedite) che consolidano il legame dell’Autore con la sua terra e con la “terra” stessa, con i ricordi dell’infanzia ad essa legati sulla scia di un “ricordare” un tempo andato, “un mondo lontano, da alcuni dimenticato, eppure così prossimo, ancora persistente e viscoso in chi lo ha vissuto”, avvertendo un senso di vuoto e di apparente scoraggiamento, espressione di “un dolore che si amplifica nei paradossi che la terra lucana vive e rappresenta” come in “Brucia la campagna”: Uomini insensibili / feriscono il cuore / della natura. / C’è il pianto degli uccelli, / intorno ai nidi distrutti. / Volano tra fiamme alte / nel cielo denso di fumo. / Fuggono le veloci lepri / e le astute volpi, / alberi secolari / cadono a terra / portando con loro / memorie di briganti / in fuga nella notte. / Bugie e falsità, / nessuna verità, / teorie da discount / e chiacchiere da bar. / Bruciano veloci / le nostre campagne / e i contadini-padri / ritornano alla terra / per bagnarla con il pianto.
“Lo sguardo di Viccari ” -scrive Serafina Pastore nella prefazione- “si posa sull’intimità delle piccole cose, dei momenti fugaci, delle immagini, dei sapori, degli odori sbiaditi e consegnati ad una memoria nostalgica sì, ma mai melensa e scontata” e non c’è dubbio che, in tal senso, “la poesia sia esperienza per chi la scrive, certo, ma anche per chi la legge”.