Torna la Giornata delle Oasi Wwf.
Anche l’edizione 2019 sarà una festa, con aperture gratuite per tutti e tantissime iniziative, dal Trentino alla Sicilia.
Ma è anche il momento per ricordare il ruolo insostituibile delle Oasi (35.000 ettari di natura protetta dal WWF grazie al sostegno di soci e sostenitori) per la conservazione della natura e l’educazione ambientale. Proprio in questi giorni nel nido appositamente predisposto dal WWF nell’Oasi di Orbetello, una coppia del raro falco pescatore ha nidificato e sono nati 3 pulcini. I fenicotteri in Italia nidificano in Sardegna e da qualche anno anche in altre regioni. La prima volta nella penisola è stata però nella Laguna di Orbetello, nel 1994.
Dopo 200 anni d’assenza la cicogna bianca è tornata a nidificare nell’Oasi di Bolgheri, in Toscana. L’Oasi di Monte Arcosu in Sardegna è stata determinante nel salvare il cervo sardo. L’Oasi delle Steppe, in Sardegna, è nata per proteggere una delle ultime “brigate” di galline prataiole, specie ormai molto rara nel nostro Paese. Così come l’Oasi alpina di Valtrigona, che oltre a proteggere uccelli nobili come il gallo cedrone e il gallo forcello, dà rifugio alla pernice bianca, sempre più minacciata dal clima che cambia. Se la lontra in Italia è ancora presente e in ripresa, lo si deve anche alle Oasi del WWF. Dalla prima, quella di Persano, sul fiume Sele, a quelle di Policoro, in Metaponto, alle Cascate del Verde in Abruzzo, alle Grotte del Bussento, nel Cilento. Un piccolo anfibio, il pelobate fosco, deve parte del suo futuro proprio ad un’Oasi WWF, quella della Baraggia di Bellinzago nel novarese. Ci sono poi anche storie di piante. Il fiordaliso del Sagittario vive soltanto nelle Gole omonime in Abruzzo, riserva naturale gestita dal WWF. Così come è specie endemica la calendula marittima, che vive solo sulla spiaggia della Riserva naturale delle Saline di Trapani. Sempre nell’Oasi di Monte Arcosu ci sono molti endemismi sardi: come l’elicriso del Monte Linas. E ancora in Sardegna, ma nell’Oasi di Scivu, si trovano individui di altre specie endemiche come Linaria flava e Anchusa crispa.
Tantissimi gli eventi nelle 100 Oasi domenica 19 maggio, dalle visite guidate alle iniziative di citizen science, dalla liberazione di animali selvatici curati nei CRAS ai laboratori per i bambini.
A Policoro, in occasione della giornata delle Oasi, tornerà libera Cristina, la tartaruga marina Caretta caretta; si terranno corsi di formazione, fra cui quello per docenti su “Generazione mare”, incontri con produttori bio per la campagna #StopPesticidi e si potrà approfondire il progetto tartarughe, con la mostra e la visita al Centro Recupero Animali selvatici.
In Italia (Rondanini et al., 2013) sono 672 le specie animali censite (576 terrestri e 96 marine), mentre 6 sono estinte in tempi recenti. Le specie minacciate di estinzione sono un totale di 161 (138 terrestri e 23 marine), pari al 28% delle specie valutate. Considerando che per il 12% delle specie i dati disponibili non sono sufficienti a valutare il rischio di estinzione e assumendo che il 28% di queste sia minacciato, si stima che complessivamente il 31% dei vertebrati italiani sia minacciato, mentre le specie non a rischio di estinzione imminente siano circa il 50%. Tra le specie a maggior rischio di estinzione in Italia, e sulle quali il WWF è maggiormente impegnato con progetti e campagne di conservazione e soprattutto grazie al sistema Oasi: l’aquila del Bonelli, il capovaccaio, la gallina prataiola, il fratino, l’orso bruno e la lontra. Molti sono i rettili minacciati tra cui la lucertola delle Eolie, la tartaruga marina comune, le due specie di testuggini palustri e la testuggine terrestre, mentre tra gli anfibi devono essere ricordati: il tritone sardo, l’ululone appenninico, il pelobate fosco e il pelodite punteggiato.
Sono purtroppo tantissime, troppe, le specie che rischiano l’estinzione nel nostro Paese, alcune molto note come il delfino e il capodoglio, gli avvoltoi grifone e gipeto o l’anguilla, ma molte altre sconosciute ai non “addetti ai lavori”, soprattutto tra i pesci: il carpione del Garda e quello del Fibreno, lo spinarolo e lo storione cobice.
Le Oasi del WWF sono aule a cielo aperto, dove ogni anno migliaia di studenti possono conoscere da vicino la biodiversità anche attraverso la partecipazione a laboratori didattici ed esperienze a contatto con la natura previste nelle aree protette dell’Associazione. E’ proprio in occasione di Giornata Oasi 2019 che il WWF mette gratuitamente a disposizione delle scuole del primo ciclo di istruzione il nuovo materiale educativo del progetto Mi Curo di Te: il gesto di ognuno per il Pianeta di tutti. La nuova edizione del programma digitale creato dal WWF con il supporto di Sofidel, l’azienda cartaria nota in Italia per il marchio Regina, rilancia i temi già affrontati nelle annualità precedenti (acqua dolce, clima e foreste) inserendoli nell’importante cornice dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. In questi anni migliaia di classi hanno aderito a Mi Curo di Te, approfondendo tematiche ambientali di primaria importanza e mettendosi in gioco per valutare quanto appreso attraverso la partecipazione al quiz annuale con in palio i premi messi a disposizione da Sofidel.
Quest’anno i docenti potranno anche ricevere informazioni su 9 dei 7 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, trovando spunti interessanti per le attività didattiche da sviluppare nel corso del prossimo anno scolastico. Grazie al supporto di Sofidel, che anche quest’anno ha scelto di supportare il progetto didattico, i docenti che si iscriveranno a Mi Curo di Te sul sito dedicato www.educazionedigitale.it/wwf potranno inoltre accedere alla formazione a distanza (FAD) grazie alla lezione digitale gratuita prevista in questa nuova edizione del progetto.