Un momento molto intenso dell’undicesima edizione del festival “Il Federiciano” di Rocca Imperiale, sostenuto dal Comune di Rocca Imperiale e dalla Regione Calabria, ha avuto come protagonista il poeta civile Dato Magradze. Considerato la più importante voce poetica della libertà del Popolo georgiano, Magradze ha presentato il libro di poesie “Apolide”.
«Magradze – come si legge nella bella prefazione a cura di Giuseppe Aletti, inclusa nel volume – ha contribuito in prima persona alla creazione della sua nazione, di cui è stato Ministro della Cultura dal 1992 al 1995, Deputato al Parlamento fino al 1999 nonché Autore dell’Inno Nazionale». Anche ora che si è dimesso da entrambe le cariche, «continua nell’impegnativo compito di raccontare in versi la Storia del suo Paese. La sua poesia, che gli è valsa anche la candidatura al Premio Nobel per la Letteratura è, dunque, strettamente intessuta al destino della sua terra, che è la materia intensa e pulsante del suo poetare, e da lì si allarga, abbracciando il mondo intero».
Durante l’incontro molto partecipato, moderato dalla giornalista Caterina Aletti, in piazza Giovanni XXIII, è stata anche letta la poesia “Alle figlie Nata ed Elene” dalla voce del suo autore in lingua georgiana e dalla sua traduttrice ufficiale, Nunu Geladze, in italiano. Il componimento, dallo scorso anno, è presente nei vicoli di Rocca Imperiale, inciso su una stele ed affisso sulla facciata di una abitazione del borgo antico.
Conoscitore della cultura greca e romana, amante dell’Italia, Magradze ha conquistato, con la sua imponente e distinta presenza sul palco, l’ampia platea che attendeva il cantautore Gianluca Grignani mostrando che anche la poesia può entusiasmare il pubblico. Il libro è dedicato alla Contessa Lali, sua moglie.