Con il fine di rendere la sanità più attenta alle esigenze del malato oncologico, l’assessore regionale alla Sanità Rocco Leone ha incontrato nei giorni scorsi a Potenza i componenti del direttivo di “Agata – Volontari contro il cancro”, l’associazione pisticcese che con i suoi circa 450 soci è ogni giorno al servizio dei malati di tumore (a proprie spese e con amore Agata accompagna i malati di cancro ad effettuare i trattamenti chemioterapici presso il CROB di Rionero, offre sostegno materiale ai nuovi ammalati in difficoltà, dona parrucche a chi ha bisogno, ha attivato uno sportello psicologico ed un corso di musicoterapia, oltre ad organizzare giornate di screening e iniziative di sensibilizzazione).
Prima tra tutte, l’associazione di malati di cancro ha presentato all’assessore la richiesta di potenziare, rilanciare e valorizzare il Crob di Rionero in Vulture, unico polo oncologico lucano e fiore all’occhiello della sanità regionale in termini di eccellenza e umanità nei confronti dei malati e delle famiglie.
Per tutelare la dignità del malato oncologico anche nel suo fine-vita, l’associazione di pazienti ha poi ribadito il pieno sostegno a Leone rispetto alla volontà di collocare un hospice nel metapontino, territorio popoloso ma ad oggi orfano di una struttura in cui i malati terminali possano trovare accoglienza e assistenza h24. Strategico sarebbe per questo progetto potrebbe risultare l’Ospedale Distrettuale di Tinchi.
Altra esigenza importante e non più procrastinabile è la quella di dotarsi di unità operative di Genetica per i tumori eredo-familiari, tramite le quali il servizio sanitario regionale si faccia carico di effettuare i test per la mutazione BRCA, inserendo poi in particolari percorsi di screening e sorveglianza le persone sane mutate, prevedendo per loro (come altre regioni d’Italia) l’esenzione dal ticket. Ovvero: evitare la migrazione sanitaria per un semplice test che potremmo effettuare in Basilicata, con l’attuazione dei conseguenti protocolli di sorveglianza e prevenzione, attraverso i quali cercare di prevenire o quanto meno di arrivare in tempo rispetto a tumori che alcuni soggetti portano scritto nel proprio DNA e che mettono a rischio la vita di tanti cittadini e le casse del servizio sanitario.
Agata ha poi voluto focalizzare l’attenzione di Leone sui tempi di attesa che si riscontrano nelle strutture ospedaliere lucane per importanti prestazioni legate alla prevenzione e diagnosi precoce. Per visite legate a mammella e prostata, fanalino di coda si conferma l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera con tempi di attesa per prestazioni molto lunghi.
Presso il San Carlo di Potenza, invece, inaccettabili sono stati i ritardi riscontrati per la consegna di un esame istologico dopo intervento di mastectomia in giovane donna con carcinoma infiltrante. L’esame è giunto alla paziente dopo 2 mesi dall’intervento chirurgico, ritardando i tempi per l’accesso alle necessarie terapie del caso.
Nell’incontro, Agata ha poi focalizzato l’attenzione dell’assessore sulle prestazioni prescritte con l’indicazione di priorità. Poche le prestazioni con Urgenza disponibili in tutta la Regione, prenotabili solo alle 7 del mattino, in una specie di macabra lotteria che mette in contrapposizione i poveri pazienti con gli operatori CUP, dove il premio in palio è la visita prioritaria al primo che si sarà appostato all’alba fuori dalle casse dell’ospedale. Non è questo il modello di gestione che alcun amministratore della sanità possa avere in mente.
Da parte sua, l’assessore si è mostrato cordiale e disponibile. Leone ha confermato l’impegno suo e dell’amministrazione regionale a favore delle esigenze dei malati di cancro, spiegando le innovazioni ed i miglioramenti che si starebbero apportando alla sanità lucana, nonostante le comprensibili difficoltà, a partire dalla soluzione ai tempi di attesa per alcune prestazioni necessarie per la prevenzione, fino alla centralità del CROB (rispetto al quale Leone ha garantito investimenti in termini di attrezzature e di nuovi specialisti da aggiungere a quelli già presenti), riferimento per l’oncologia che mira a diventare ancor più un’eccellenza e dal quale partiranno una serie di servizi territoriali finalizzati a rendere la sanità sempre più fruibile a tutti, con un riguardo particolare alle difficoltà quotidiane del malato oncologico.
“Nel dottor Leone abbiamo trovato un interlocutore attento ed interessato – spiegano i componenti del direttivo dell’associazione Agata – e siamo certi che se gli si consentirà di lavorare senza creare ostacoli dettati da mero spirito campanilistico, potremo a breve arrivare alla creazione di una rete oncologica che veda la totale presa in carico del paziente oncologico, dal sospetto di cancro fino al follow up. E questa – concludono – per la Basilicata rappresenterebbe una conquista straordinaria”.