Convertire il problema “cinghiale” in opportunità del territorio.
E’ la priorità del “Piano di prelievo selettivo” degli esemplari della specie, approvato dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche agricole e forestali, Francesco Fanelli, dopo il parere favorevole dell’Ispra.
Oltre al Piano il governo Bardi ha adottato anche il “Disciplinare per la caccia di selezione”, dando mandato agli Ambiti territoriali di caccia di pubblicare gli avvisi e di reclutare il personale abilitato all’abbattimento dei cinghiali.
“La caccia al cinghiale nei periodi indicati dalla legge e riportati nel calendario venatorio – spiega l’assessore Fanelli – non riesce a risolvere quella che ormai è percepita come “emergenza” in Basilicata come in tutta l’Italia. La presenza dei cinghiali crea preoccupazione ed allarmismo nei cittadini quando si spingono nei centri abitati e un pericolo per la circolazione sulle strade. Solo sul nostro territorio dal 2009 sono stati oltre due mila gli incidenti stradali provocati dai cinghiali. Solo di indennizzi dal 2014 al 2018 la Regione Basilicata ha pagato oltre 800mila euro. Senza parlare, poi, dei danni subiti dagli agricoltori”.
Dall’analisi dei dati risulta che le colture maggiormente danneggiate sono i cereali, vigneti, foraggio, leguminose e ortaggi. Le aree in cui i danni si sono verificati con più frequenza e in quantità maggiore, sono quelle in prossimità dei Parchi: Parco regionale di Gallipoli Cognato, Parco della Murgia Materana, Parco nazionale del Pollino e Parco nazionale dell’Appennino Lucano e Lagonegrese, nei quali è vietata la caccia.
Numerose, poi, sono state le ordinanze con le quali i sindaci a seguito delle segnalazioni dei cittadini hanno autorizzato la cattura e l’abbattimento degli animali selvatici.
L’obiettivo del Piano è quello di raggiungere un “equilibrio agro-ecologico”, garantendo una consistenza di popolazione del cinghiale sufficiente al mantenimento del ruolo ecologico della specie nell’ecosistema. Infatti, il prelievo selettivo è finalizzato al contenimento delle specie fino ad un livello compatibile con le caratteristiche ambientali.
Le attività di prelievo selettivo del cinghiale saranno effettuate, fino a un totale di 5.600 capi distinti per sesso e classi di età, tutti giorni su tutto il territorio regionale nelle aree vocate e non vocate, ad eccezione dei Parchi nazionali e regionale e nelle riserve regionali, nel periodo compreso tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2020 ad eccezione del martedì e venerdì e può essere esercitato da un’ora prima dell’alba ad un’ora dopo il tramonto.
Le tecniche di prelievo utilizzabili sono l’abbattimento da appostamento fisso, l’abbattimento con metodo della girata e con il metodo della braccata. Le diverse tecniche di prelievo possono essere utilizzate in forma esclusiva o in combinazione tra loro, a seconda delle specifiche esigenze e delle caratteristiche ambientali dell’area in questione.
Il piano sarà applicato dai cinque Ambiti territoriali di caccia della Regione Basilicata.