Il progetto “Maria di Anglona” della designer polacca Natasha Pavluchenko sbarca a Roma

Natasha-Pavluchenko

Manca poco più di una settimana alla prima assoluta presso l’AltaRoma Fashion Week in programma il 24 Gennaio del progetto di moda, arte e filosofia ispirato alla Vergine di Anglona, ideato e prodotto dalla designer e stylist Natasha Pavluchenko dal titolo “Maria di Anglona”.

La designer polacca, rimasta estasiata dai luoghi tursitani nell’agosto scorso, dal centro storico con la sua Rabatana candidata a Patrimonio dell’Unesco fino ad arrivare alla Basilica Minore di Anglona, ha deciso dopo anni di sfilate, di fare una rivoluzione professionale che passi dal creare progetti per stabilire nuove tendenze nella moda a tuffarsi in un percorso di filosofia, di fede e di vita creando un design ispirato a motivi collocati su altari medievali dall’Italia.

Ha potuto constatare come le sue idee ed il suo progetto, hanno ottenuto il riconoscimento dell’Amministrazione comunale di Tursi, delle persone di cultura del posto, del Rettore della Basilica di Anglona Don Giovanni Messuti e del Vescovo della diocesi di Tursi – Lagonegro Vincenzo Orofino.

Per sua stessa ammissione, il progetto “Maria di Anglona” sarà completamente artistico, separato dall’approccio alla moda associato alle tendenze ma con una riscoperta del contatto umano, della filosofia e della religione.

Con questo spirito, dopo la sua venuta a Tursi per la prima volta il 4 agosto scorso per l’evento “La Nuit de la Mode”, traendo ispirazione dalla visita alla Basilica minore di Anglona, Natasha ha subito avuto nuovi stimoli per le sue realizzazioni arricchiti dalla visita approfondita anche al centro storico ed alla collegiata di Santa Maria Maggiore in Rabatana.

Un’artista profonda e dotata di una fede molto forte che guida ogni suo passo e da cui trae molto giovamento anche nel campo lavorativo.

Colpita dalla bellezza della Vergine di Anglona che gli ha trasmesso spiritualità, fede ed energia, la designer è rimasta estasiata da una pala dell’altare maggiore, risalente al 1700 in gesso e policromo, posta oggi di fianco l’effige della Vergine.

La Pavluchenko l’ha subito immaginato cucito addosso alle sue indossatrici ed ha iniziato a sviluppare un’idea concreta ed articolata.

In questo percorso, ampio risalto verrà dato a Tursi, alla sua gente, alla sua tradizione ed alle sue origini.

Per rafforzare questo, infatti, oltre alla sfilata degli abiti ornamentali che saranno poi donati alla nostra città, la designer ha voluto creare un connubio con l’arte visiva che si svilupperà in due momenti.

Il primo, come ella stessa ha già annunciato, vedrà le creazioni impegnate nello spettacolo “Quartetto” messo in scena dall’Opera da camera di Varsavia.

Il secondo, invece, consiste nello svolgere un cortometraggio girato nella nostra città, tra i luoghi più rappresentativi che sintetizzi il connubio tra moda, arte, storia, cultura e fede senza mai perdere di vista l’aspetto interiore della gente che vive nella nostra città e l’animo sensibile e ricco di spiritualità della designer.

Siamo dunque solo all’inizio di un percorso che vedrà con la Pavlucenko Tursi protagonista nelle più importanti capitali europee, con l’obiettivo di trasmettere come successo a lei, quell’energia per poter immaginare qualcosa di grandioso per il futuro della comunità.

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