Terza udienza dell’incidente probatorio sul caso Elisa Claps, la studentessa di Potenza uccisa nel 1993, il cui cadavere è stato ritrovato l’anno scorso nel sottotetto nella chiesa della Santissima Trinità del capoluogo lucano.
Udienza che ha visto il confronto tra i periti sulla ‘prova regina’: la presenza del Dna di Danilo Restivo, unico indagato per la morte di Elisa Claps, sul corpo della vittima.
Nel Tribunale di Salerno, davanti al Gip Attilio Franco Orio, ha presentato il suo lavoro il professor Vincenzo Pascali, ordinario di medicina legale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, la cui perizia, che ha escluso la presenza di Dna di Restivo, fu bocciata dai pm che indagano sull’omicidio, Rosa Volpe e Luigi D’Alessio.
A presentare i loro risultati anche il comandante Giampietro Lago, del Ris di Parma, e il maggiore Andrea Berti del Ris di Roma ai quali fu chiesta una nuova perizia sul Dna: esami, i loro, che invece hanno accertato la presenza del Dna di Restivo sul corpo di Elisa Claps.
Nel corso dell’udienza il professor Pascali avrebbe spiegato che i kit utilizzati dal Ris per analizzare i reperti e rilevare l’eventuale presenza di tracce di dna nell’ambito dell’incidente probatorio sull’omicidio di Elisa Claps, non sono ancora abbastanza collaudati e comunque sarebbero attendibili nel 25% dei casi.