“Le recenti Elezioni Regionali in Emilia Romagna, oltre a premiare il buon governo del Presidente Bonaccini, ci consegnano un dato inequivocabile: l’unica alternativa credibile al populismo è la creazione di un fronte politico unitario che comprenda tutti coloro che si riconoscono negli ideali progressisti, cattolico–democratici e liberali”.
Inizia così la nota a firma del Comitato per la Democrazia Diretta, composto da Salvatore Brigante, Carmine Calandriello, Luca Fulco, Marco Losenno, Daniela Sassano.
“Occorre fare un passo avanti – prosegue la nota – andando oltre le divisioni sterili e i personalismi che in molti casi hanno condannato le comunità all’irrilevanza geopolitica nei loro contesti territoriali.
E’ il caso del nostro paese, Pisticci, che nel corso degli anni ha dovuto rinunciare al ruolo naturale di guida del Metapontino proprio a causa delle lotte intestine e dei giochi di potere.
Le occasioni perse negli ultimi anni sono state numerose.
Da circa 30 anni, uno dei centri più popolosi dell’intera Regione non riesce ad esprimere un suo rappresentante in Consiglio Regionale, questo perché spesso la classe politica locale ha rappresentato interessi di parte, abdicando ad un ragionamento pragmatico che sarebbe stato sicuramente utile a rappresentare le istanze della nostra comunità. A parlarvi è un gruppo di giovani che ama il proprio territorio. Siamo ragazzi e ragazze che hanno deciso di investire tutte le loro energie e i loro sogni in questa terra.
Abbiamo orientamenti politici diversi, non possiamo negarlo, ma questo per noi non ha mai rappresentato un limite, piuttosto lo abbiamo considerato, e continuiamo a considerarlo, un valore aggiunto.
Questa diversità ci ha consentito di porre le basi per una discussione ampia e aperta incentrata sulle necessità della nostra comunità, senza avere condizionamenti ideologici o vendette politiche da consumare.
La nostra parola d’ordine è quindi: “Risultati”.
Lo dimostra il recente conseguimento del nostro obiettivo di far approvare in Consiglio Comunale il Regolamento degli Istituti di Partecipazione.
Anche in quell’occasione la nostra road map è stata chiara: individuazione degli obiettivi, coinvolgimento delle parti in causa, elaborazione del progetto e conseguimento del risultato.
Grazie a quell’esperienza abbiamo imparato ad apprezzare il valore dell’unità e del pragmatismo. Abbiamo capito che se i politici locali smettessero di litigare, di ostacolarsi a vicenda e di sabotarsi reciprocamente, potremmo, con il loro aiuto, e con quello di chi come noi ama il nostro territorio, raggiungere altri e più importanti traguardi nell’interesse di tutta la cittadinanza.
Partendo da queste considerazioni, abbiamo deciso di lanciare un appello a tutti quegli uomini e quelle donne che sono disposti a fare la propria parte. Siamo convinti che sia arrivato il momento di riunire tutte le persone di buona volontà, senza velleità personali e col solo fine del bene comune.
Abbiamo urgente bisogno di una classe dirigente che sia allo stesso tempo esperta e innovativa, capace e intraprendente, sapiente ed audace. Abbiamo bisogno di fare squadra come comunità, di negare gli interessi di parte, di abbandonare le logiche divisive del passato. Come abbiamo detto però siamo gente pratica. Non ci illudiamo che tutto possa realizzarsi bene e subito. Non crediamo nelle rivoluzioni totali. Non pensiamo che tutto ciò che è stato realizzato nel passato sia da accantonare. Crediamo nel valore della competenza e dell’esperienza, così come crediamo nel valore aggiunto delle nuove idee. Per questi motivi abbiamo deciso di proporre alla comunità un patto.
Un patto che parta da un’esigenza di ricostruzione politica e sociale. Prima che la lotta politica torni ad infiammare le nostre piazze nuovamente, chiediamo alla cittadinanza e alla classe politica locale di ascoltarci. Chiediamo la fine della guerra “della candidatura”.
Chiediamo unità. Chiediamo serietà.
E’ meglio chiarire che per quel che ci riguarda non abbiamo aspirazioni particolari, se non quella di vivere e crescere nel nostro paese. Vogliamo solo che tutti coloro i quali amano questo territorio e hanno le capacità per amministrarlo possano sedersi allo stesso tavolo. Ci facciamo carico di questo compito, ve lo promettiamo. Proveremo ad unire ciò che per troppi anni è stato diviso, condannandoci ad un presente difficile e ad un futuro incerto. Nei prossimi giorni inizieremo a lavorare a questo progetto unitario con passione e dedizione, come sempre. Chiunque voglia dare una mano sarà il benvenuto.
Facciamo tutti insieme un #passo avanti, perché da soli si va più veloce, insieme si va più lontano”.