Coronavirus: così il Metapontino vive l’emergenza

piazza eraclea coronavirus

Strade vuote, pochissima gente in giro e un silenzio innaturale.

Appaiono così i centri del Metapontino dopo i decreti del governo che limitano al minimo gli spostamenti fuori casa per arginare l’emergenza coronavirus che sta interessando tutto il paese, colpendo in particolare le regioni del nord Italia, vero epicentro dell’epidemia.

Si può uscire di casa solo per motivi di lavoro o di salute oppure per comprovate necessità, come quella di fare la spesa; anche chi si avventura per una passeggiata lo deve fare in solitaria, tenendosi a distanza di almeno un metro da eventuali altre persone.

Ma la gente ha limitato fortemente le uscite, e se lo fa spesso si munisce di mascherina e guanti, come accade quando ci si reca nei supermercati a fare la spesa. Supermercati che non sono stati presi d’assalto e che sono costantemente riforniti, come provano gli scaffali pieni.

Così piazza Eraclea a Policoro, cuore nevralgico della città, appare completamente vuota, con bar e ristoranti chiusi così come indicato nelle misure governative.

Non mancano i controlli delle forze dell’ordine, attente affinché la legge venga rispettata.

A Policoro intanto sono stati avviati interventi di sanificazione delle aree più trafficate della città e servizi di consegna a domicilio dei beni di prima necessità, come spiega il sindaco Enrico Mascia.

Ma se fuori non si può uscire, ci si ingegna per trascorrere il tempo di questa quarantena forzata, dedicandosi allo sport o alla musica.

Oppure a realizzare i cartelloni che sono comparsi su molti balconi del Metapontino con un arcobaleno e un messaggio di speranza rivolto a tutta l’Italia: “Andrà tutto bene”.

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