Misure immediate di sostegno al credito, attivazione di un fondo regionale di rotazione, interventi logistici e infrastrutturali per la riattivazione delle aziende e delle attività collegate.
Sono queste alcune delle richieste fatte, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Matera, dai vertici della Coldiretti lucana per fronteggiare le gravi conseguenze dell’alluvione dello scorso primo marzo.
Un evento che ha messo in ginocchio il comparto agricolo, soprattutto lungo la costa jonica lucana, l’area più colpita dalla contemporanea esondazione di Agri, Cavone, Sinni, Bradano e Basento.
Durante la conferenza, che ha visto al tavolo dei relatori il presidente e il direttore della Coldiretti della Basilicata, Piergiorgio Quarto e Giuseppe Brillante, sono stati presentati i risultato della perizia ricognitiva ed estimativa effettuata dall’organizzazione di categoria dopo gli eventi calamitosi di un mese fa.
E i danni nel Metapontino e in altre zone del Materano raggiungono una somma ingente, che supera i 53 milioni di euro.
Le coltivazioni maggiormente colpite, secondo la Coldiretti, sono state quelle ortive e i frutteti; colpito in maniera seria anche il comparto zootecnico mentre ingenti sono stati i danni alle infrastrutture, per una somma che sfiora i 18 milioni di euro.
Per quanto riguarda il reperimento dei fondi per venire incontro alla situazione d’emergenza, si attende ora l’ordinanza della presidenza del Consiglio dei Ministri, nella quale sarà indicata la somma stanziata dal governo nazionale per fronteggiare le difficoltà delle zone alluvionate.
E gli esponenti della Coldiretti si augurano che questo provvedimento arrivi presto, soprattutto per i tanti agricoltori che devono riprendere le loro attività e rischiano di vedere compromesse anche le colture future e la stessa annata agraria.