Coronavirus: nessun contagio nella casa di riposo di Matera ‘Mons. Brancaccio’

il sicomoro rsa Matera

Centodieci ospiti, 47 operatori: tutti, per ora, sani.

In uno dei momenti più drammatici per le residenze per anziani, c’è una realtà che brilla: si tratta della casa di riposo ‘Mons. Brancaccio ‘ di Matera. Qui nessuno ha il coronavirus.

Gestita della cooperativa il Sicomoro, partecipata da Cfi-Cooperazione Finanza Impresa, la struttura è riuscita a raggiungere questo risultato straordinario grazie alle buone pratiche ma anche a un’interpretazione dinamica e solidale dello spirito cooperativo. Non quindi un colpo di fortuna ma l’intuizione di dichiarare il lockdown il 28 febbraio, prima della decisione del governo. A spiegare il coordinamento del lavoro è il presidente del Sicomoro, Michele Plati. “Il nostro obiettivo – afferma- è sempre stato quello di difendere la salute degli anziani che erano già nella struttura, decidendo con rammarico di dire no alle tante richieste di chi ci chiedeva di entrare. Si può affermare che la nostra sia stata una decisione conservativa che, però, alla lunga ha pagato. Subiremo, senza dubbio, qualche contraccolpo dal punto di vista economico ma speriamo di portare la barca in porto: sappiamo, infatti, che la strada è ancora molto lunga e che i territori hanno l’assoluta necessità di un presidio come quello rappresentato dalle case di riposo”.
Plati, a capo di questa cooperativa nata nel 2002 grazie a 15 soci lavoratori, spiega anche come sia difficile, in un periodo come questo immaginare il futuro.

a confusione e l’incertezza – sottolinea il presidente- che regnano nella pubblica amministrazione sono evidenti: regole che cambiano ogni giorno, scontri di potere, Regione contro Stato, Regioni contro Regioni, Comuni contro Regioni. Devo dire, però, che in questa situazione stanno reggendo bene i corpi intermedi e mi riferisco, in particolar modo, alle organizzazioni cooperative: siamo tutti vicini. Non esiste distinzione fra storie, appartenenze, entità del fatturato. Siamo tutti un’unica cooperativa, tutti ci chiediamo come stanno gli altri e come ne usciremo; e, soprattutto, sentiamo le strutture dirigenti e di servizio più vicine che mai, mosse come sono da uno spirito che si può definire in un modo solo: altruismo”.

Il Sicomoro è una delle realtà della Basilicata nate grazie alla tenacia e al coraggio di quei lavoratori che sono diventati soci e quindi protagonisti della loro cooperativa. Fondamentale la partecipazione di Cfi che lo scorso mese, proprio con la Regione, ha chiuso un accordo per la gestione del Fondo per il sostegno dell’occupazione nelle imprese cooperative. La dotazione finanziaria è di 3.880.000 euro. Il Fondo è destinato a sostenere: la partecipazione e formazione del capitale sociale delle cooperative, il finanziamento degli investimenti materiali ed immateriali, il consolidamento di situazioni finanziarie e di ristrutturazioni aziendali.

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